23 settembre 2014

Non dovete farne una questione generazionale, dicono

Non dovete farne una questione generazionale, dicono.

Il mio sindacato (Fnsi) venerdì e sabato mi chiede di votare per un contratto con il quale ha svenduto il futuro dei precari per tutelare le buonuscite di chi ha più 15 anni di anzianità. Ma mi dice anche che se non si raggiunge il 50% dei votanti (cosa praticamente impossibile, in tutta l'Emilia-Romagna c'è un unico seggio) non solo i risultati non saranno ritenuti validi, ma le urne non saranno nemmeno aperte.

Ma non dovete farne una questione generazionale, dicono

Il governo sta mettendo mano ad una riforma del lavoro. C'è gente in giro, spesso laureata e masterizzata, che lavora 12 ore al giorno per 600 euro, che è stata costretta ad aprire la partita iva per fare un lavoro da dipendente, che non ha la malattia, non ha la maternità, spesso non ha nemmeno un contratto. E tutto il dibattito si fonda sull'articolo 18.

Fra le persone che conosco, fra i 25 e i 40 anni, quelli che nel caso possono godere del tutele dell'articolo 18 sono un 10-20% (me compreso, per onestà).
Ma non dovete farne una questione generazionale, dicono.

L'articolo 18 in Italia è stato abolito da anni per una larga fetta della popolazione, senza che quei sindacati che oggi fanno tanto chiasso abbiano mosso un dito. I Co.co.co, le finte partite Iva, i lavoratori a termine, quelli delle piccole aziende, possono essere già essere licenziati, dall'oggi al domani, senza la minima tutela. Questa situazione di profonda ingiustizia si è venuta a creare mentre i sindacati e i partiti di sinistra sbraitavano per difendere l'articolo 18.

A me hanno insegnato che la sinistra, se vuole essere tale, deve difendere soprattutto i più deboli. Oggi in Italia i più deboli non sono quelli che godono dell'articolo 18.

Se difendere l'articolo 18 (una conquista fondamentale per garantire all'Italia uno sviluppo più giusto) significa evitare che i lavoratori vengano discriminati bene, ma se vuol dire lasciare tutti gli 'sfigati' nella loro attuale situazione perché è più comodo così, a me non interessa.

Ok, non ne facciamo una questione generazionale. Ma a me, ultimamente quando sento parlare di diritti acquisiti, viene da mettere mano al passaporto.