tag:blogger.com,1999:blog-31187223995315051162024-03-13T17:39:19.517+01:00Il Paradigma delle scale mobiliAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comBlogger110125tag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-78847872395897291142017-05-27T10:28:00.001+02:002017-05-27T10:28:01.137+02:00#2 Cosa succede nella politica italiana - Ma davvero si vota a ottobreMa davvero si vota a ottobre? E’ possibile, <a href="https://ilparadigmadellescalemobili.wordpress.com/2017/05/20/cosa-sta-succedendo-nella-politica-italiana/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">come dicevamo anche l’altra volta</a>. Tuttavia bisogna andarci piano. Il metronomo di tutto questo lambiccarsi sul calendario per capire quando ci saranno le elezioni politiche è la legge elettorale, quindi è quello il dibattito da tenere d’occhio per sapere quando ci saranno le elezioni.
<p class="graf graf--p">Questa settimana la commissione affari costituzionali della Camera ha adottato il testo base, denominato dai giornalisti ‘Rosatellum’, dal nome di Ettore Rosato che lo ha promosso. E’ un mix paritario fra proporzionale e maggioritario. Ma potrebbe anche non essere il testo definitivo. <strong>Silvio Berlusconi</strong> è ritornato centrale nel dibattito con una proposta che ha un po’ spiazzato tutti: ha proposto al Pd di votare il modello tedesco (proporzionale con sbarramento al 5%) approvarlo in fretta e andare a votare a ottobre.</p>
<p class="graf graf--p">La palla è in mano al Pd, perché è il partito con più parlamentari e quello senza il quale una legge non si può approvare. Martedì Matteo Renzi ha annunciato che ci sarà una <strong>direzione del Pd</strong> nella quale il partito deciderà la linea da tenere. Lunedì si consulterà con tutti gli altri partiti per capire cosa sarebbero disposti a votare.</p>
<p class="graf graf--p">Per schemi.</p>
<p class="graf graf--p"><strong>Sinistra</strong>: L’universo alla sinistra del Pd è tendenzialmente favorevole al proporzionale: ognuno si prende i suoi voti, poi si va in parlamento a contarsi. Sperando di essere indispensabili per il Pd e porre il veto sul nome di Matteo Renzi. C’è anche chi (come Giuliano Pisapia) vorrebbe invece un maggioritario per tornare così allo schema che ha caratterizzato buona parte degli ultimi vent’anni. Centrodestra e centrosinistra fanno delle alleanze prima del voto, si scontrano alle elezioni, chi prende un voto in più vince.</p>
<p class="graf graf--p"><strong>Area Popolare</strong>: il partito di Alfano è fra l’incudine e il martello, ma è anche determinante per la tenuta del governo. Un sistema proporzionale (ammesso che superi lo sbarramento) lo farebbe essere probabilmente decisivo per la nascita di qualsiasi governo. Un maggioritario, anche parziale, lo costringerebbe a fare una scelta definitiva fra Renzi e Salvini. In più chiedere ad Ap di votare una legge che tenga fuori dal parlamento chi è sotto il 5% sarebbe come chiedere al tacchino di apparecchiare per il pranzo di Natale.</p>
<p class="graf graf--p"><strong>Lega</strong>: Tendenzialmente favorevole al maggioritario nell’ottica di un’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma animata dalla smania di andare a votare il prima possibile. A parole i leghisti sono pronti a votare qualsiasi legge pur di farlo presto.</p>
<p class="graf graf--p"><strong>Forza Italia</strong>: Nel centrodestra classico ci sono sostanzialmente due anime. Una maggioritarista (Toti, Romano) che vedrebbe bene un’alleanza strutturale con la Lega come ai vecchi tempi. Una proporzionalista guidata da Berlusconi stesso che vorrebbe discutere la nascita di un governo dopo le elezioni a seconda del peso parlamentare, sperando di essere determinante. E che quindi propone il modello tedesco. Anche perché fra Renzi e Salvini il cuore di Berlusconi è, nonostante tutto, decisamente più affezionato al primo.</p>
<p class="graf graf--p"><strong>Movimento 5 Stelle</strong>: vorrebbe un sistema proporzionale con premio di maggioranza, simile a quello uscito dalla consulta. Non vuole i collegi uninominali perché si troverebbe costretto a mettere in campo in ogni territorio un candidato con un consenso personale e nel M5s i candidati con un consenso personale si contano sulle dita di una mano, forse due. In ogni caso Grillo ha messo ai voti fra i militanti</p>
<p class="graf graf--p">E il <strong>Pd</strong>? Come al solito ci sono mille anime che vanno dai sostenitori di un maggioritario (che permetta la rinascita di un centrosinistra alla Prodi, per intendersi), e i sostenitori del proporzionale. Senza contare che c’è anche un partito del governo, che trova una sonda autorevole nel presidente della Repubblica, che a votare vuole andarci a scadenza naturale, nel 2018, permettendo al governo Gentiloni di governare fino ad allora. Martedì sapremo chi avrà vinto nel Pd e che piega prenderà il percorso della legge elettorale. Ma, come dimostra la polemica scoppiata sui voucher (che un emendamento alla manovra vorrebbe ripristinarli in un'altra forma dopo l'abrogazione fatta per evitare il referendum che sarebbe dovuto essere domani) da qui alla fine di questa fase per il governo sarà un campo minato.</p>
<p class="graf graf--p">(Ma perché ogni progetto di legge elettorale viene chiamato con una parola latina che finisce in -um? Tutto nacque nel 1993 quando Giovanni Sartori, con feroce ironia, battezzò ‘Mattarellum’ la legge elettorale mista promossa dall’attuale presidente della Repubblica. L’uso del neutro della seconda declinazione latina è un uso pomposo per definire un corpus legislativo. La definizione ha avuto talmente tanto successo che da allora chiunque proponga il testo di una legge elettorale vede latinizzato il suo nome a volte anche con effetti un po’ ridicoli: Porcellum, Italicum, Rosatellum, Toninellum e via di questo passo).</p>
<p class="graf graf--p"><strong>Cos'è successo a Parma con la Lega Nord</strong></p>
<p class="graf graf--p">Domenica sono stato al congresso della Lega Nord a Parma dove, oltre a confermare <strong>Matteo Salvini</strong> come segretario, si è sancito il cambio di pelle del partito che nello scenario della politica italiana attuale esiste da più tempo: non più un sindacato del nord, ma un movimento sovranista come il Front National di Marine Le Pen. Una volta, sintetizzando al massimo, lo slogan era "Prima il nord", adesso è "Prima gli italiani. Questa vicenda ha avuto dei momenti anche abbastanza simbolici. Quando un dirigente di Varese è salito sul palco e ha pronunciato le parole "indipendenza e secessione" (un tempo parole d'ordine leghiste) dalla platea si sono alzati i "buh". E una contestazione è toccata anche al padre fondatore <strong>Umberto Bossi</strong>, che fino a qualche anno fa sarebbe stata impensabile di fronte ai militanti leghisti. Lui ha detto che per il momento non se ne va dalla Lega. Salvini ha risposto che ai suoi insulti ci è abituato e ha detto che non gli porterà mai rancore.</p>
<p class="graf graf--p"><strong>Il casino in Rai</strong></p>
<p class="graf graf--p">Se la legge elettorale scandisce tempi e modi del dibattito politico, c'è una costante nella politica italiana: nessuna cosa anticipa i sussulti che ci saranno al governo e in parlamento come quello che succede fra chi comanda in Rai. E' un sismografo magico in grado di prevedere i terremoti. (A scanso di equivoci: è una metafora, eh. I terremoti quelli veri NON si possono prevedere).</p>
<p class="graf graf--p">Il consiglio d'amministrazione, nei giorni scorsi, ha respinto il piano news del direttore Antonio Campo Dall'Orto, ex Mtv e uomo che capisce di televisione, ma poco aduso a confrontarsi con le pratiche di sottogoverno. Ieri sera si è dimesso. Adesso non si capisce bene cosa succederà: se dovesse dimettersi anche il cda si creerebbe un vuoto di potere che andrebbe a coincidere, probabilmente, con la fase che ci porterà alle elezioni.</p>
<p class="graf graf--p">Quella della Rai è una vicenda molto molto complicata. Ne ha fatto una bella ricostruzione, prima delle dimissioni di Campo dall'Orto, <a href="http://www.ilpost.it/2017/05/23/situazione-campo-dall-orto-rai/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">un articolo del Post, che è un po' lungo, ma ci sono moltissimi dettagli interessanti</a>. C'è da dire che (il Post non firma gli articoli) è molto molto probabile che sia stato scritto direttamente dal suo direttore Luca Sofri che (come si segnala in maniera onesta nel pezzo) è il marito del direttore di Rai Tre Daria Bignardi. Quindi è un pezzo che si fa forte di una grande familiarità con l'argomento, ma che, inevitabilmente, sconta un punto di vista. E lo stile di scrittura sembra proprio quello, elegante e sempre molto efficace, di Luca Sofri stesso.</p>
<p class="graf graf--p"><strong>Comunali: partiamo dal mare</strong></p>
<p class="graf graf--p">Le due città più grandi dove si vota l'11 giugno sono Genova e Palermo. Ci sono due situazioni abbastanza diverse tra loro, ma anche abbastanza emblematiche. Come spiegavo l'altra volta, le comunali, delle quali per ora si parla pochissimo, sono da seguire con attenzione per gli effetti che potrebbero avere.</p>
<p class="graf graf--p"><strong>Genova </strong>è la città di Beppe Grillo, ma è quella dove il Movimento 5 Stelle è diviso in tre, per il casino che è successo quando hanno scelto il candidato sindaco. Le primarie le aveva vinte Marika Cassimatis che però è stata spodestata dallo staff del blog che ha imposto il candidato Luca Pirondini. La Cassimatis si è candidata lo stesso, portandosi dietro una parte degli attivisti. Come se non bastasse è in campo anche Paolo Putti, grillino della prima ora ed espulso in polemica con la gestione dello staff. Con lui ci sono un po' degli attivisti dei primi tempi insieme a qualche pezzo di sinistra. In questo quadro al ballottaggio potrebbero andarci <strong>Gianni Crivello</strong> (Pd) e <strong>Marco Bucci</strong>, in uno scontro centrosinistra-centrodestra abbastanza tradizionale. Bucci è un manager pubblico conosciuto in città e sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia e Area popolare. Vorrebbe riuscire a fare quello che qualche anno fa è riuscito a Giovanni Toti che con questo schema del centrodestra unito è diventato presidente della Regione.</p>
<p class="graf graf--p">A <strong>Palermo</strong> invece la situazione è molto più complicata. Basti pensare che il candidato che cinque anni fa sostenne il Pd, <strong>Fabrizio Ferrandelli</strong>, oggi è candidato per Forza Italia, mentre il sindaco uscente, un personaggio popolarissimo in città come <strong>Leoluca Orlando</strong>, nel 2012 vinse contro il Pd e oggi è sostenuto da un'alleanza fra Pd e Area popolare, che a Genova sta col centrodestra. A Palermo Salvini non è alleato con Forza Italia, ma sostiene il candidato di Fdi Ismaele La Vardera. Anche qui nel M5s ci sono state polemiche interne: alla fine l'ha spuntata Ugo Forello che è il candidato sostenuto da tutto il movimento con la benedizione di Grillo.</p>
<p class="graf graf--p">Cambiando discorso, devo trovare una foto o un'immagine simbolica da associare a questo riassuntone settimanale. Si accettano suggerimenti.</p>
<p class="graf graf--p">Intanto un po' di cose da leggere</p>
<ul>
<li class="graf graf--p"> Il pezzo sulla Rai del presunto Luca Sofri, <a href="http://www.ilpost.it/2017/05/23/situazione-campo-dall-orto-rai/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">di cui parlavo prima</a>.</li>
<li class="graf graf--p">Solo per cultori del genere: <a href="http://www.corriere.it/politica/17_maggio_26/partito-unico-sinistra-pd-804a652e-417c-11e7-a68e-d2b8d4e938cf.shtml" target="_blank" rel="noopener noreferrer">un'intervista a D'Alema</a>.</li>
<li class="graf graf--p">Intanto a Taormina oggi finisce il G7, con Trump, Macron, Merkel e compagnia. <a href="http://www.ansa.it/g7_italia_2017/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Qui c'è tutto quello che bisogna sapere</a>.</li>
</ul>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-90129352508524157442017-05-20T09:10:00.002+02:002017-05-20T09:10:43.109+02:00Cosa sta succedendo nella politica italiana<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin-bottom: 1.7em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Ho alcuni amici che ogni tanto mi chiedono un po’ smarriti cosa succede nella politica italiana. Lo fanno perché, pur essendo interessati alla questione e convinti che occuparsi di politica sia un dovere di ogni cittadino, fanno un po’ fatica a seguire tutto quello che succede sui giornali, sul web e sulla tv. Il racconto della politica è infatti vorticoso. Si urla molto, spesso rincorrendo polemiche delle quali, dopo qualche giorno non rimane niente. E’ facile essere confusi.</div>
<div class="getty embed image" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #a7a7a7; display: inline-block; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 11px; margin: 0px; max-width: 594px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: 594px;">
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<a href="http://www.gettyimages.com/detail/629360086" style="border: none; box-sizing: border-box; color: #a7a7a7; display: inline-block; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; transition: all 0.2s ease-in-out; vertical-align: baseline;" target="_blank">Embed from Getty Images</a></div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; height: 0px; margin: 0px; outline: 0px; overflow: hidden; padding: 394px 0px 0px; position: relative; vertical-align: baseline; width: 594px;">
<iframe frameborder="0" height="394" scrolling="no" src="https://embed.gettyimages.com/embed/629360086?et=k4f7Ty_1R-NGY91Nz6CtAg&tld=com&sig=S-XSAQHW7zBiQoywUneEbq9LiThGLss6KgGn0dgE8ms=" style="border-style: initial; border-width: 0px; box-sizing: border-box; display: inline-block; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; height: 394px; left: 0px; margin: 0px; max-width: 100%; outline: 0px; padding: 0px; position: absolute; top: 0px; vertical-align: baseline; width: 594px;" width="594"></iframe></div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin-bottom: 1.7em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Ogni settimana, quindi, (tendenzialmente il sabato mattina, ma non è una regola d’oro) pubblicherò un post per fare un riassunto, il punto della situazione di quello che è successo in settimana, per seguire i temi di lungo periodo e cercare di segnalare quali sono le questioni da tenere d’occhio.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Lo faccio per i miei amici, ma lo faccio anche per me stesso, visto che occuparmi della politica italiana fa parte del mio lavoro. Mettere in fila e tenere traccia delle questioni importanti mi aiuterà a seguire meglio quello che succederà in questi mesi che ci porteranno alle elezioni politiche.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Mi sembra quasi superfluo ricordarlo, ma lo ricordo lo stesso: non voglio convincere nessuno a votare per nessuno. Non è il mio lavoro e non mi interessa farlo. Cercherò solo di mettere chi mi legge nelle condizioni di farsi un’idea più completa possibile e di andare a votare (o non andarci) con consapevolezza.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1.7em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Cominciamo dall’inizio.</div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1.7em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin-bottom: 1.7em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<a name='more'></a> <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Quando si vota</strong><br />
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Se tutto va come deve andare si vota nei primi mesi del 2018, verosimilmente in marzo. Questo perché nel 2013 si è votato il 24 e 25 febbraio e la legislatura dura cinque anni. Quella, quindi, sarebbe la scadenza naturale.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Le elezioni anticipate sono naturalmente possibili, ma allo stato non molto probabili. Ogni tanto si parla di ottobre. Matteo Renzi, che è il segretario del Pd e quindi il capo del partito con una rappresentanza più larga in Parlamento e quindi decisivo per la sopravvivenza di qualsiasi governo, ha pubblicamente detto in più occasioni che considera il 2018 come data per le elezioni, anche se ciclicamente c’è chi sostiene che vorrebbe anticipare il voto.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Per andare a elezioni anticipate però, dovrebbero succedere, in tempi abbastanza rapidi, tutta una serie di cose: il <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">governo Gentiloni</strong> dovrebbe vedersi mancare la maggioranza in parlamento, quindi il Pd dovrebbe ritirargli la fiducia o dovrebbe farlo una delle altre forze politiche che lo sostengono che però hanno interesse ad andare avanti il più possibile. Dovrebbe esserci, cioè, quello che viene chiamato “incidente” parlamentare, ovvero lo sfaldamento della maggioranza su un tema specifico. Ma anche questo non basterebbe: se cadesse il governo, infatti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prima di sciogliere le camere dovrebbe verificare che non esistono altre maggioranze possibili e non esiste altra possibilità se non il voto anticipato. Senza contare che Mattarella non sembra particolarmente propenso per questa possibilità. Se queste cose non succedono entro la fine di luglio (poi c’è la pausa estiva, poi, in autunno, c’è da approvare la manovra economica) diventerà quasi scontato che si vada a votare nei primi mesi del 2018.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Senza contare che c’è da approvare una <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">legge elettorale</strong>: Mattarella lo ha detto chiaro e tondo in più occasioni, senza che il Parlamento faccia una legge elettorale armonica fra Camera e Senato non si può andare a votare.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Perché la Legge elettorale è così importante</strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
In questi ultimi anni abbiamo sentito alcuni leader politici dire che la legge elettorale non è poi così importante, è una cosa che non interessa agli italiani. E’ vero che una questione molto tecnica e spesso difficile da capire, ma è fondamentale per tutto il resto. Quindi chi lo dice, lo dice sapendo di dire una stupidaggine.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Naturalmente una legge elettorale migliore in senso assoluto non esiste: ogni modello ha dei pro e dei contro. Basta essere poi preparati a gestire gli effetti che queste producono sulla formazione dei governi. Per comprendere questo dibattito molto tecnico bisogna tener presente una cosa: ogni forza politica tira l’acqua al suo mulino, cerca cioè di promuovere la legge elettorale migliore per i propri interessi pensando soprattutto alle prossime elezioni. Sarebbe buona regola, infatti, non occuparsi di questa materia alla fine di una legislatura per non essere appunto troppo condizionati dagli interessi contingenti. Senza contare che i parlamentari, ovvero coloro che saranno chiamati ad approvarla, sanno benissimo che da come verrà scritta questa legge dipende in gran parte la loro possibilità di ritornare in parlamento. Ma ci siamo ritrovati qui e quindi non se ne può fare a meno.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Dopo che la sentenza della Corte costituzionale che smontato l’Italicum promosso dal governo Renzi, abbiamo di fatto una legge assolutamente proporzionale, ma diversa fra Camera e Senato. La necessità di cambiare questo sistema è più o meno condivisa da tutti e molto caldeggiata dal presidente della Repubblica. Sul come, però, ci sono interessi molto contrastanti, praticamente opposti. Trovare un sistema che vada bene a tutti sarà praticamente impossibile.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
La novità di questa settimana è che c’è un <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">testo base</strong> su cui discutere, promosso dal Pd. E’ una via di mezzo fra un proporzionale e un maggioritario: metà dei parlamentari saranno eletti con dei collegi uninominali (dove chi prende un voto in più degli altri entra in parlamento) e l’altra metà è eletta in modo proporzionale con dei listini bloccati. E’ per certi versi simile al Mattarellum (con cui abbiamo votato nel ’94, ’96 e ’01), ma ha un’impronta decisamente più proporzionale. Sarà depositata martedì ed entro la prossima settimana ci sarà tempo per presentare gli emendamenti, ovvero le possibili modifiche. Poi la commissione la approverà e arriverà alla Camera il 5 giugno per essere votata dall’Aula. Questa legge ha buone chance di passare alle Camera: se dovesse arrivare così al Senato, lì inizieranno i problemi visto che la maggioranza è molto più risicata.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Secondo i primi posizionamenti questa legge è sostenuta dal Pd, dalla Lega e da un pezzo del centrodestra, fatto per lo più da transfughi di Forza Italia, come il senatore Denis Verdini.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
E’ osteggiata – in alcuni casi ferocemente osteggiata – da Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Mdp Articolo 1 (Bersani e gli scissionisti del Pd) e Sinistra Italiana e da Area Popolare, ovvero il partito che fa riferimento ad Angelino Alfano e che è l’alleato principale del Pd nel sostegno al governo. Ognuno di questi partiti ha un motivo diverso per essere contrario, anche perché una legge elettorale è un’architettura molto complessa e fatta di moltissimi dettagli: entrano in gioco infatti il modo in cui si eleggono i parlamentari, la possibilità di formare coalizioni prima del voto in modo da non trovarsi a formare maggioranze di governo strane in parlamento e le soglie di sbarramento, cioè il numero minimo di voti che un partito deve prendere per poter eleggere dei deputati e dei senatori. Senza contare che il fatto che due partiti che sostengono il governo Gentiloni (Area Popolare e Mdp) siano così ferocemente contrari, potrebbe creare contraccolpi anche per la tenuta dello stesso governo e, di conseguenza, per la durata della legislatura.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Un’altra buona regola sarebbe che una legge che stabilisce le regole del gioco fosse condivisa dal più largo numero di forze politiche possibile. La realtà è che già sarà difficile trovare il 51% dei deputati disponibili a convergere su un modello, qualunque esso sia, figuriamoci una maggioranza più larga.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
In ogni caso sarà un tema che ci porteremo dietro, nella migliore delle ipotesi, almeno per tutta l’estate e quindi ci sarà modo di parlarne di nuovo.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Boschi, Renzi, Etruria e Consip</strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
In settimana si è parlato molto di due casi.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera, giornalista autorevole e stimato, ha scritto in un libro appena uscito che Maria Elena Boschi, attuale sottosegretario alla presidenza del consiglio, quando era ministro avrebbe parlato con l’allora ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, per chiedergli se la sua banca, una delle più grandi d’Europa, poteva valutare l’acquisto di Banca Etruria, una piccola banca toscana che versava in cattive acque, del cui management faceva parte il padre della Boschi. Secondo quanto scrive De Bortoli, Ghizzoni avrebbe fatto fare uno studio ai suoi uffici, per arrivare poi a decidere di non farne niente.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
In questo comportamento non c’è nessun reato, visto che non ci sono state né pressioni né ricatti. Se la cosa fosse confermata (la Boschi ha totalmente smentito) si tratterebbe di un comportamento che si muove sul filo del conflitto d’interessi. E’ normale che esponenti del governo abbiano colloqui con i grandi banchieri e anche che un deputato cerchi soluzioni per problemi del proprio territorio. Ma è opportuno farlo quando ci sono dei familiari coinvolti?</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Il Fatto, invece, ha pubblicato un’intercettazione di una telefonata, peraltro contenuta in un libro scritto da un giornalista del Fatto stesso, dove Renzi parla con suo padre a proposito di un’inchiesta che lo riguarda, sulla Consip, e gli intima di dire ai magistrati la verità. Anche qui non c’è nessun reato. Si è discusso molto, in questo caso, anche dell’opportunità e della legittimità di pubblicare un’intercettazione non rilevante per le indagini.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
In linea di massima sono state due di quelle faccende nelle quali si sono subito schierate le due opposte tifoserie che hanno cominciato a urlarsi contro. L’impressione complessiva è che si tratta di due vicende che passeranno senza lasciare grosse tracce. Se non quella di dover riflettere una volta di più sul rapporto sempre meno sano del triangolo politica-magistratura-giornalismo.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La Lega Nord sta cambiando pelle</strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Domani vado a Parma per il congresso della Lega Nord, che non solo confermerà <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Matteo Salvini</strong> come leader del partito, ma sancirà anche una mutazione genetica di quella che è diventata la forza politica più “antica” di tutto il panorama italiano.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Domenica scorsa ci sono state le primarie della Lega che però, più che primarie, sono state un congresso vecchia maniera: ovvero hanno votato solamente gli iscritti. Matteo Salvini ha vinto con un larghissimo margine (oltre l’80%) contro l’assessore della Lombardia Gianni Fava. Il risultato non è per niente sorprendente: in questi casi il segretario uscente è sempre avvantaggiato e poi Salvini ha un’esposizione mediatica nemmeno lontanamente paragonabile a quella del suo avversario che è pressoché sconosciuto.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Salvini e Fava hanno idee di cosa deve essere la Lega Nord parecchio diverse. Salvini vuole costruire e sta costruendo un partito di destra sovranista, simile, cioè a quello che è il Front National in Francia. Fava sosteneva invece l’idea di una Lega più vicina a quella originale, riprendendo temi come il <a href="https://ilparadigmadellescalemobili.wordpress.com/2016/10/10/te-lo-ricordi-il-federalismo/" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #1abc9c; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; transition: all 0.2s ease-in-out; vertical-align: baseline;">federalismo fiscale</a> e della maggiore autonomia dei territori che Salvini, negli anni della sua leadership, ha completamente abbandonato.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Il congresso di domani sancirà ufficialmente questo cambio di pelle: da un movimento che ha come obiettivo l’autonomia (se non l’indipendenza) del nord Italia a uno che cercherà voti in tutta la penisola puntando su questioni come immigrazione e sicurezza. Si tratta di un mutamento talmente importante che <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Umberto Bossi</strong>, il fondatore della Lega Nord e quello che per anni ne è stato il punto di riferimento indiscusso, starebbe meditando l’addio. A Parma ci sarà anche lui.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">L’11 giugno ci sono anche le Comunali</strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1.7em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1.7em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Intanto c’è una data da tenere d’occhio, quella dell’11 giugno quando, in centinaia di Comuni italiani, si vota per eleggere il sindaco e i consigli comunali. Le elezioni avranno poi un secondo turno, il 25 giugno per il ballottaggio, che non è scontato, ma è ovunque molto probabile visto che, in uno scenario tripolare (centrosinistra/centrodestra/M5S) un sindaco può essere eletto al primo turno, superando il 50%, solo se ha un fortissimo consenso personale nella propria città.</div>
<div style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Si vota in un migliaio di Comuni e sono coinvolti 10 milioni di elettori. Le città più importanti sono <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Genova</strong> e <strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Palermo</strong>, ma saranno da tener d’occhio anche Parma, Padova, Verona Catanzaro e L’Aquila. A livello nazionale per il momento se ne sta parlando pochissimo. E’ sempre complicato considerare le elezioni locali come test nazionali, tuttavia in ognuna di queste città ci sono delle storie interessanti che possono essere rivelatrici di alcune tendenze e delle dinamiche dentro agli schieramenti. Le approfondiamo nelle prossime puntate.</div>
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Un po’ di cose interessanti da leggere</strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<ul style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; list-style-image: initial; list-style-position: initial; margin: 0px 0px 1.7em 3em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<li style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Alessandro Barbano, direttore del ‘Mattino’ di Napoli, <a href="http://ilmattino.it/primopiano/cronaca/perche_la_fuga_di_notizie_e_solo_il_dito_non_la_luna-2447592.html" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #1abc9c; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; transition: all 0.2s ease-in-out; vertical-align: baseline;">ha scritto un’editoriale dove si interroga sul caso Consip e sull’uso che si fa, in Italia, delle intercettazioni</a>.</li>
<li style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Sulla Stampa di qualche giorno fa Mattia Feltri <a href="http://www.lastampa.it/2017/05/18/cultura/opinioni/buongiorno/fuga-di-non-notizie-mjWT49wKWRIt8KHJdJ1GXL/pagina.html" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #1abc9c; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; transition: all 0.2s ease-in-out; vertical-align: baseline;">ha scritto alcune cose sempre sulla vicenda Consip e su come è stata gestita questa vicenda</a></li>
<li style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Sa un po’ di tempo a questa parte mi è capitata sott’occhio una pagina Fb che si chiama <a href="https://www.facebook.com/matteorenzinews/" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #1abc9c; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; transition: all 0.2s ease-in-out; vertical-align: baseline;">Matteo Renzi News</a>. Non è una pagina ufficiale, ma ha un buon budget per promuoversi. E usa toni e artifici retorici che sono più tipici delle frange più aggressive del Movimento 5 Stelle che non del Partito Democratico. Gabriele Roselli <a href="http://www.glistatigenerali.com/partiti-politici/inseguire-grillo-mimare-silvio-trovare-nemici-il-nuovo-spartito-di-renzi/" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: #1abc9c; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; transition: all 0.2s ease-in-out; vertical-align: baseline;">se n’è occupato sugli Stati Generali</a></li>
</ul>
<div class="sharedaddy sd-like-enabled sd-sharing-enabled" id="jp-post-flair" style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0.5em 0px 0px; vertical-align: baseline;">
<div class="sharedaddy sd-sharing-enabled" style="border: 0px; box-sizing: border-box; clear: both; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div class="robots-nocontent sd-block sd-social sd-social-icon sd-sharing" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div class="sd-content" style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<ul style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; list-style: none !important; margin: 0px 0px 0.7em !important; outline: 0px; padding: 0px !important; vertical-align: baseline;">
<li class="share-press-this" style="border: 0px; box-sizing: border-box; display: inline-block; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px !important; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><a class="share-press-this sd-button share-icon no-text" data-shared="" href="https://ilparadigmadellescalemobili.wordpress.com/2017/05/20/cosa-sta-succedendo-nella-politica-italiana/?share=press-this&nb=1" rel="nofollow" style="background: rgb(30, 140, 190); border-radius: 50%; border: 0px; box-shadow: none; box-sizing: border-box; color: rgb(255, 255, 255) !important; display: inline-block; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 12px; font-style: inherit; height: auto; line-height: 1; margin: 2px 5px 0px 0px; outline: 0px; padding: 7px; position: relative; text-decoration-line: none !important; text-shadow: none; top: -2px; transition: all 0.2s ease-in-out; vertical-align: baseline; width: auto;" target="_blank" title="Fai clic qui per pubblicarlo!"><span class="sharing-screen-reader-text" style="border: 0px; box-sizing: border-box; clip: rect(1px 1px 1px 1px); font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; height: 1px; line-height: 1; margin: 0px; outline: 0px; overflow: hidden; padding: 0px; position: absolute !important; vertical-align: baseline; width: 1px;">ai clic qui per pubblicarlo! (Si apre in una nuova finestra)</span></a></li>
<li class="share-twitter" style="border: 0px; box-sizing: border-box; display: inline-block; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px !important; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><a class="share-twitter sd-button share-icon no-text" data-shared="sharing-twitter-372" href="https://ilparadigmadellescalemobili.wordpress.com/2017/05/20/cosa-sta-succedendo-nella-politica-italiana/?share=twitter&nb=1" rel="nofollow" style="background: rgb(0, 172, 238); border-radius: 50%; border: 0px; box-shadow: none; box-sizing: border-box; color: rgb(255, 255, 255) !important; display: inline-block; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 12px; font-style: inherit; height: auto; line-height: 1; margin: 2px 5px 0px 0px; outline: 0px; padding: 7px; position: relative; text-decoration-line: none !important; text-shadow: none; top: -2px; transition: all 0.2s ease-in-out; vertical-align: baseline; width: auto;" target="_blank" title="Fai clic qui per condividere su Twitter"><span style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></span><span class="sharing-screen-reader-text" style="border: 0px; box-sizing: border-box; clip: rect(1px 1px 1px 1px); font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; height: 1px; line-height: 1; margin: 0px; outline: 0px; overflow: hidden; padding: 0px; position: absolute !important; vertical-align: baseline; width: 1px;">Fai clic qui </span></a></li>
</ul>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-64354636377700577452017-04-22T12:26:00.000+02:002017-04-22T12:26:18.825+02:00Senza Michele Scarponi io sono un po' più solo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="_5x46" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "San Francisco", -apple-system, system-ui, ".SFNSText-Regular", sans-serif; font-size: 12px; letter-spacing: -0.24px; margin-bottom: 11px;">
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</div>
</div>
</div>
</div>
<div class="_5pbx userContent" data-ft="{"tn":"K"}" id="js_ot4" style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "San Francisco", -apple-system, system-ui, ".SFNSText-Regular", sans-serif; font-size: 14px; letter-spacing: -0.24px; line-height: 1.38;">
<div class="text_exposed_root text_exposed" id="id_58fb2f0816dbd4446291037" style="display: inline; font-family: inherit;">
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
Io e Michele Scarponi siamo nati lo stesso giorno: il 25 settembre 1979. Avevamo più o meno lo stesso numero di capelli. Lui più rughe, io molti più chili. Ma avevamo visto lo stesso identico numero di giorni e di notti, vissuto lo stesso numero di albe e di tramonti.<br />Almeno fino a stamattina alle 8. Io dormivo ancora, lui era uscito per un allenamento in bici intorno a casa quando un camion lo ha preso in pieno.</div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Michele in questi giorni era in grandissima condizione.<br />Aveva f<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;">atto il tour of the Alpes, aveva vinto una tappa ed era stato sempre lì, con i migliori.<br />Quando era un po' più giovane era considerato uno dei più forti. Aveva vinto anche un Giro d'Italia, sebbene sulla carta dopo la squalifica di Contador. Ma era comunque arrivato secondo e arrivare secondo dietro a Contador in un giro d'Italia non è cosa da tutti.<br />Poi aveva fatto una scelta di vita e di carriera: anziché correre per sé, aveva deciso di mettere a servizio le sue doti di uno più forte di lui. Ed è stato anche grazie a lui, alla sua tigna, al suo coraggio, che Vincenzo Nibali ha vinto due giri e un tour de France.<br />Quest'anno Nibali ha cambiato squadra e Michele aveva deciso di continuare a stare al servizio di uno molto più giovane e più forte di lui. Grazie a lui Fabio Aru avrebbe potuto vincere un grande giro. L'esperienza e la classe di Michele lo avrebbe aiutato. E anche la sua allegria: quando passi sei ore in bicicletta, quando fai un lavoro così faticoso, avere qualcuno che ti fa ridere dicendo qualche bischerata aiuta.<br />Nella vita però non sai mai quello che ti capita. Qualche giorno fa Fabio Aru si è fatto male in allenamento. Niente giro, il capitano dell'Astana sarebbe stato Michele Scarponi. A 37 anni, forse per l'ultima volta, avrebbe potuto giocarsi le sue carte in prima persona. Magari non lo avrebbe vinto, il giro, ma sarebbe stato lì. Chi voleva la maglia rosa avrebbe dovuto vedersela con lui e provare a staccarlo in salita, se ne era capace.</span></div>
<div class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;">
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
Io al giro lo aspettavo perché gli volevo bene, se volete anche per questa assurda e solidale pretesa identitaria che hanno - penso - tutti i nati il 25 settembre 1979. E da stamattina alle 8 anche io sono un po' più solo, a questo mondaccio.</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-2786754030304706972017-03-14T17:44:00.002+01:002017-03-14T17:44:38.316+01:00Il mio '77<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="graf graf--p graf-after--h3" id="fb37" name="fb37" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 10px;">
Io, nel 1977, non ero ancora nato.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="d9c1" name="d9c1" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Quindi il titolo di questo post, in realtà, è uno schifoso clickbaiting. L’ho scelto proprio perché molti di voi lo hanno aperto pensando “ma tu non nel Settantasette non eri ancora nato, coglione”. In effetti sono nato solo due anni dopo.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="41cd" name="41cd" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Ma già che siete qua.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="0f1f" name="0f1f" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Stavo riflettendo su questo spirito commemorativo del ’77 che si è diffuso da un po’ di giorni a questa parte.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="d11b" name="d11b" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Ho letto moltissime cose, anche su facebook, di gente che nel ’77 c’era davvero, da qualunque parte della barricata fosse. E ho letto anche alcune riflessioni molto intelligenti e molto attuali. Ho apprezzato anche i sentimentalismi. Alcuni sono stati parecchio banali, ma mi sono quasi sempre sembrati sinceri.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="1a49" name="1a49" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Grazie a tutti questi ricordi che ho letto, stavo pensando a dove sarei potuto essere nel 1977 se avessi avuto vent’anni. Forse a studiare lettere all’Università di Bologna. O forse a fare il contadino nella campagna toscana dopo aver fatto a stento la terza media. Il confine nel ’77 poteva essere molto labile. E può esserlo anche oggi, molto più di quello che si può pensare.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="7e8c" name="7e8c" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
E vanno bene Demetrio Stratos, le barricate in via Zamboni, gli scontri a Roma, le radio libere, potere operaio, Tondelli, la creatività al potere, il sindacalismo rivoluzionario. Tutto giusto e tutto bello. Ma questo riguardava una maggioranza elitaria. La maggioranza numerica del paese era un’altra cosa. Era, non vi scandalizzate per il termine, contadina. Anche se non lavorava nelle campagne, ma era stata assunta in fabbrica o magari lavorava in banca o alle poste, rimaneva contadina nella mentalità.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="955a" name="955a" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Del ‘77 fa parte anche quella mentalità post-agricola, gente di campagna che stava venendo inghiottita dalla città, senza volerlo e senza poter far nulla per impedirlo. Il modo migliore per ricordarsela è guardarsi (o riguardarsi con il senno del poi) un capolavoro della cinematografia mondiale come ‘Berlinguer ti voglio bene’, opera prima (con la regia del compianto Giuseppe Bertolucci) di quel genio assoluto che è Roberto Benigni.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="07ab" name="07ab" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
(Perché Roberto Benigni è e rimane un genio assoluto, anche se ultimamente a qualcuno di voi è cominciato a stare sul cazzo perché lui è stato a cena alla Casa bianca con Obama e voi no).</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="af51" name="af51" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Io ‘Berlinguer ti voglio bene’ credo di essere in grado di recitarlo a memoria dall’inizio alla fine. Quindi il mio falso ricordo post-indotto del 1977 è e non può non essere che questo.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="5745" name="5745" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
E in ogni caso, mi sembra comunque che sia il caso di celebrare adeguatamente anche il quarantennale di ‘Berlinguer ti voglio bene’.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="3377" name="3377" style="--baseline-multiplier: 0.179; background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Buona visione</div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/6zKVShiDvrU/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/6zKVShiDvrU?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div>
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-29953282252384827272017-01-27T13:49:00.001+01:002017-01-27T13:59:13.425+01:00Per favore, Grazie. (In tutte le lingue)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="graf graf--p" name="71f4">
Da un po' di tempo ho deciso di imparare a dire “per favore” e “grazie” nel maggior numero di lingue possibili.</div>
<div class="graf graf--p" name="71f4">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="c08e">
Anche se sembra che non serva a niente, vi assicuro che serve molto più di quello che possiate immaginare. Se parli con qualcuno che linguisticamente non ha niente a che fare con te, queste due parole ti serviranno a creare un clima positivo. E anche se parli con qualcuno che si rivolge a te in una lingua che non è la sua, per esempio in italiano, se gli dici “per favore” e “grazie” nella sua lingua, gli avrai fatto del bene.</div>
<div class="graf graf--p" name="c08e">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="5274">
Quindi metto qui una lista con le lingue principali. Magari c’è qualche errore di trascrizione, ma quello che conta è saperlo dire. Suggerimenti e correzioni sono comunque molto ben accetti.</div>
<div class="graf graf--p" name="f22d">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="f22d">
Spero che la imparino a memoria tutti quelli che hanno una qualche responsabilità nell’Unione Europea.</div>
<div class="graf graf--p" name="a47a">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="a47a">
Italiano: Per favore, Grazie.</div>
<div class="graf graf--p" name="432e">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="432e">
Inglese: Please, Thank you.</div>
<div class="graf graf--p" name="8e24">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="8e24">
Francese: S’il vous plait, Merci.</div>
<div class="graf graf--p" name="9b1f">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="9b1f">
Spagnolo: Por favor, Gracias. </div>
<div class="graf graf--p" name="47bb">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="47bb">
Portoghese: Por favor, Obrigado.</div>
<div class="graf graf--p" name="0b55">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="0b55">
Tedesco: Bitte, Danke.</div>
<div class="graf graf--p" name="cebe">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="cebe">
Olandese: alsjeblieft, Bedankt.</div>
<div class="graf graf--p" name="f78b">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="f78b">
Svedese: Vanligen, Tack.</div>
<div class="graf graf--p" name="584b">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="584b">
Norvegese: Vaer sa snill, Takk.</div>
<div class="graf graf--p" name="fedb">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="fedb">
Finlandese: Haluta, Kiios.</div>
<div class="graf graf--p" name="b087">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="b087">
Ungherese: Kerem, Koszonom.</div>
<div class="graf graf--p" name="2ddc">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="2ddc">
Rumeno: Va rog, Multumesc.</div>
<div class="graf graf--p" name="c05d">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="c05d">
Albanese: Ju Lutem, Falenderim</div>
<div class="graf graf--p" name="8c6e">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="8c6e">
Bulgaro: Moria, Blagodaria</div>
<div class="graf graf--p" name="2aa1">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="2aa1">
Russo: Pozaluista, Spasibo.</div>
<div class="graf graf--p" name="eae2">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="eae2">
Arabo: Min Fadlik, Shakar.</div>
<div class="graf graf--p" name="cbdd">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="cbdd">
Cinese: Qing, Xiéxié.</div>
<div class="graf graf--p" name="7258">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="7258">
Giapponese: Dozo, Kansha</div>
<div class="graf graf--p" name="a181">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="a181">
Coreano: Hasibsio, gamsa.</div>
<div class="graf graf--p" name="d8dd">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="d8dd">
Bengalese: Daya kare, Dan iabada.</div>
<div class="graf graf--p" name="c58a">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="c58a">
Indi: Krpaia, Dhanyavaad.</div>
<div class="graf graf--p" name="492a">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="492a">
Ebraico: Sim lev, Bevakahsah.</div>
<div class="graf graf--p" name="1f34">
<br /></div>
<div class="graf graf--p" name="1f34">
Esperanto: Bomvolu, Danke.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-67463502606598217692017-01-13T10:12:00.003+01:002017-01-13T10:13:50.530+01:00Nomi e cognomi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="graf graf--p" name="c777">
Noi giornalisti siamo una categoria strana, lo siamo sempre stati.</div>
<div class="graf graf--p" name="1119">
<br />
Siamo tutti — fieramente e giustamente — in prima linea per difendere la correttezza dell’informazione, contro le “bufale diffuse da internet” e contro gli imbonitori televisivi che si improvvisano cronisti di nera. E per questo ci diciamo bravi uno con l’altro.</div>
<div class="graf graf--p graf--startsWithDoubleQuote" name="5090">
“Noi abbiamo una deontologia, noi abbiamo un’etica, c’è un ordine che ci sanziona”. Diciamo. Facciamo anche i corsi di formazione, pensa un po’.<br />
Poi quando due minorenni sono coinvolti in un caso di cronaca, il duplice omicidio di Ferrara, molti mezzi d’informazione (non tutti, bisogna dire) non resistono a fare i loro nomi e cognomi. In spregio a quell’etica che ci piace tanto, al buon senso e alle stesse regole (in questo caso la Carta di Treviso) che ci siamo dati e con le quali ci sciacquiamo tanto la bocca.</div>
<div class="graf graf--p" name="a7df">
Ma tanto si può dare sempre la colpa a internet, no?</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-15983645263489789532016-11-02T18:26:00.000+01:002016-11-02T18:26:53.479+01:00Cosa dicono veramente i sondaggi sul Referendum?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZL6i9388xM1uyd6_YMmr6wBXn4cpLj0hqqxqnn_aeBr7Wy-9xpbn4l353ZFIkqqNNmJED15KREwcLqT02jEQyE2lEstqOeelkBqo3aP6QerAvSbaWVszJVCbJ5wi1pojJIL3s-L-KMkLJ/s1600/Schermata+2016-11-02+alle+16.47.56.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="395" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZL6i9388xM1uyd6_YMmr6wBXn4cpLj0hqqxqnn_aeBr7Wy-9xpbn4l353ZFIkqqNNmJED15KREwcLqT02jEQyE2lEstqOeelkBqo3aP6QerAvSbaWVszJVCbJ5wi1pojJIL3s-L-KMkLJ/s640/Schermata+2016-11-02+alle+16.47.56.png" width="640" /></a></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 23pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Al referendum costituzionale manca circa un mese e ci sono molti sondaggi che cercano di ipotizzarne il risultato. Sì, ok, si dice sempre che dei sondaggi non bisogna fidarsi, che, soprattutto in Italia, vengono fatti con un certo pressappochismo e che spesso, alla prova dei fatti, non rispecchiano gli esiti del voto.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">E tutto questo in parte è vero.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ma lo è anche perché ci siamo abituati a chiedere ai sondaggi politici anche quello che non possono dirci. Se letti con attenzione, i sondaggi certo non predicono il futuro, però ci dicono molte cose interessanti.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Andiamo con ordine, cominciando da quello che si può fare per capirci qualcosa.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Si possono, cioè, spulciare sondaggi delle ultime cinque settimane (dal 26 settembre al 30 ottobre) disponibili sul sito dedicato della presidenza del consiglio, si possono “pesare” per dare più credito a quelli che sono stati fatti con un campione più significativo (perché fra un sondaggio con 500 e uno con 1.500 intervistati c’è la sua differenza) e trarne delle medie settimanali.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.3333px; font-style: normal; font-weight: 400; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><img height="220" src="https://lh4.googleusercontent.com/W5Jk6ZJ6yVo-fc2SV8lrR6LMkUJ6B1Cz5jyVYVOM0gtW6bpWZsYPorBqTzalew2LhGHck6f56kR7o90an4gO_dGfXsmvYslwP3Ei3VK9Q9QDtYnmv1VVYsDr-CkV23NzVTmbgoFR" style="border: none; transform: rotate(0rad);" width="269" /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.3333px; font-style: normal; font-weight: 400; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: "arial"; font-size: 14px; text-align: left;">(medie settimanali dei sondaggi sul Referendum)</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 44pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">C’è un dato incontrovertibile: </span><span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.3333px; font-style: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><b>il NO è in leggero e duraturo vantaggio</b></span><span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, almeno fra gli intervistati che danno una risposta “valida” ai sondaggisti.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ci sono però anche una serie di questioni da tenere presente che rendono, ad oggi, di fatto, impossibile sostenere che il NO vincerà sicuramente (o anche molto probabilmente) il referendum.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Innanzitutto </span><span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.3333px; font-style: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><b>manca un trend</b></span><span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">. Ovvero nessuna delle due opzioni in campo ha una crescita stabile e consolidata. Le medie settimanali, come si vede dalla tabella qui sopra e dal grafico qui sotto, oscillano, sia pure di percentuali bassissime, senza assestarsi in un processo riconoscibile: una settimana il vantaggio aumenta di pochissimo, quello successivo cala di pochissimo.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 47pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><img height="337" src="https://lh6.googleusercontent.com/tIdjEpX4KoIYcUqC1dPkMILsU8OV_WUdYiTej0b3f9DVDGSKx39ekWD-ocZaATX9YSPVkmEcguSPg6heQxh0C3DUWX4h-9en1po12SQLnxHc4NZjYt0u-STZzdji2uT6P7jqstrB" style="-webkit-transform: rotate(0.00rad); border: none; transform: rotate(0.00rad);" width="543" /></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 47pt; text-align: center;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: "arial"; font-size: 14px;">L’andamento dei sondaggi</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 44pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ci sono poi alcune avvertenze importanti da tenere presente: anche i sondaggi più affidabili stimano un margine di errore da 1,5 a 3 punti percentuali: un sondaggio che dà quindi, supponiamo, il NO al 51–52% ci sta sostanzialmente dicendo che c’è una leggera, ipotetica, preponderanza per il NO, ma che l’esito delle urne potrebbe far uscire, quasi indifferentemente, entrambe le opzioni.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">I sondaggi vengono fatti con due metodi: Cawi o Cati: la W e la T stanno per web o per telefono. I primi, in linea di massima, consentono di raggiungere un campione più ampio, il secondo si rivolge solo ha chi ha il telefono fisso. Nonostante entrambi i metodi tarino il campione per renderlo rappresentativo della popolazione, è evidente che entrambi non riescono a raggiungere la totalità della popolazione: non tutti in Italia, usano internet e non tutti hanno il telefono fisso. Basta che ognuno si faccia un rapido screening delle proprie conoscenze sulla base di chi usa internet ma non ha il telefono fisso e di chi usa il telefono fisso ma non internet, per capire senza bisogno di tante spiegazioni qual è il campione di riferimento. E in un quesito referendario dove le preferenze di voto cambiano sensibilmente in base all’età, questo, da un punto di vista statistico, non è un problema di poco conto.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Tutti i sondaggi presi in esame (sono una trentina) evidenziano poi che c’è una percentuale molto considerevole di </span><span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.3333px; font-style: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><b>indecisi</b></span><span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">. E’ impossibile dare un numero attendibile perché ogni istituto di sondaggi censisce gli indecisi in maniera diversa, qualcuno non li prende nemmeno in considerazione. E’ però abbastanza ragionevole supporre che gli indecisi, ovvero le persone che hanno intenzione di andare a votare il 4 dicembre, ma che non hanno ancora deciso come, non siamo meno del 18–20%. Che, considerando i numeri in questione, sono una quantità spaventosa. Potrebbe infatti essere sufficiente, per uno dei due fronti contrapposti, convincere il 55–60% di questa fetta di elettorato, per far pendere dalla propria parte il piatto della bilancia il 4 dicembre.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Rispetto a elezioni nelle quali concorrono i partiti, peraltro, è anche molto più difficile identificare gli indecisi. In questo caso, infatti, potrebbe anche trattarsi di elettori “fedeli” nel voto a una forza politica, ma che si trovano in bilico fra il SI’ e il NO. D’altronde alcune forze politiche (basti pensare al Pd) non sono compatte al 100% su una posizione.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">C’è poi il grandissimo </span><span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.3333px; font-style: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><b>tema dell’affluenza</b></span><span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> che di fatto è quasi impossibile stimare attraverso un sondaggio. Conteranno moltissimi fattori, alcuni anche non politici: ad esempio quanto freddo farà la mattina del 4 dicembre. Peraltro, ipotizzare se un’alta o una bassa affluenza possa favorire il SI’ oppure il NO è un esercizio di pura speculazione che mi sembra assolutamente superfluo affrontare.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Senza contare che (e questo a chi come noi sta discutendo di referendum ormai da mesi sembra impossibile, ma vi assicuro che è così) c’è una non trascurabile fetta di elettorato che ancora non si è proprio posto il problema di come votare. E, sempre ammesso che lo faccia, lo farà nei giorni precedenti.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Quindi, in conclusione, cosa ci dicono realmente i sondaggi sul referendum? Ci dicono che il NO è, attualmente, in leggerissimo vantaggio, ma che i numeri i nostro possesso rendono oggi di fatto impossibile fare una previsione attendibile. (Probabilmente se Nate Silver applicasse al referendum costituzionale il suo famosissimo algoritmo darebbe alla vittoria del No una possibilità appena superiore al 50%).</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">E quindi, a meno che nelle prossime settimane non si osservi il consolidarsi di un trend, è probabile che quello che succederà nei giorni precedenti al referendum, sarà decisivo per il suo esito.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Conterà come, e con quali messaggi, i due fronti sapranno rivolgersi nei giorni più caldi di campagna elettorale a chi non ha ancora deciso come votare.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Conterà quanto le forze politiche saranno in grado di mobilitare il proprio elettorato.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia"; font-size: 21.3333px; white-space: pre-wrap;">Conterà la crescita o il calo del consenso nei confronti del governo e del premier Matteo Renzi (anche su provvedimenti che con il referendum non hanno niente a che fare).</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Conterà “l’atmosfera” della politica italiana fra la fine di novembre e i primi di dicembre.</span></div>
<span id="docs-internal-guid-9ebeaf0c-2610-2e91-6481-25cf8eb8b14a"></span><br />
<div dir="ltr" style="line-height: 1.896; margin-bottom: 0pt; margin-top: 37pt;">
<span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia"; font-size: 21.333333333333332px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il SI’ e il NO sono talmente vicini che, insomma, conterà tutto.</span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-90813327923124556662016-10-10T17:15:00.003+02:002016-10-10T17:15:57.204+02:00Te lo ricordi il federalismo?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<main class="postArticle-content js-postField js-notesSource js-trackedPost" data-post-id="505a3c224f70" data-scroll="native" data-source="post_page" data-tracking-context="postPage" role="main" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, "Segoe UI", Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, "Open Sans", "Helvetica Neue", sans-serif; font-size: 18px; margin-bottom: 0px; outline: 0px; position: relative; word-break: break-word; word-wrap: break-word;"><section class="section section--body section--first section--last" name="6b16" style="clear: both; margin-top: 20px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; position: relative;"><div class="section-content">
<div class="section-inner layoutSingleColumn" style="margin: 0px auto; position: relative; width: 700px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFywWgRydY85Wi1SZvoHusTIOOqN6LmW5xFRjfzv6yERLobaqW3oFe8jTlgRJW21U48rjanMcW3969nQGNDsnfYtQv_aSeEbbktVWsbLXeQ2QGgInEYaJSgtTYX6dD4-LPh8Pak1LNJWzQ/s1600/firma-costituzione-800x540.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFywWgRydY85Wi1SZvoHusTIOOqN6LmW5xFRjfzv6yERLobaqW3oFe8jTlgRJW21U48rjanMcW3969nQGNDsnfYtQv_aSeEbbktVWsbLXeQ2QGgInEYaJSgtTYX6dD4-LPh8Pak1LNJWzQ/s320/firma-costituzione-800x540.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="graf graf--p graf-after--h3" id="05cd" name="05cd" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 10px;">
<br /></div>
<div class="graf graf--p graf-after--h3" id="05cd" name="05cd" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 10px;">
C’è stato un periodo, in Italia, nemmeno troppo lontano, diciamo qualche anno fa, quando tutti erano <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">federalisti</span>.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="3e50" name="3e50" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Il federalismo in Italia è un’idea lontana, che affonda nel Risorgimento, nel dibattito Costituente, nella nascita delle Regioni. Eppure è un concetto che in Italia non ha mai avuto successo.</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="9ab0" name="9ab0" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Il federalismo, spesso declinato anche in maniera piuttosto bizzarro, lo ha poi a un certo punto riportato in auge la prima <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">Lega Nord</span>. In mezzo a un nugolo di idee razziste, retrograde o semplicemente strampalate, la Lega riuscì piano piano a far entrare nel parlamento italiano l’idea che i soldi pagati in tasse sul territorio dovessero restare, il più possibile sul territorio, alimentando cioè il meno possibile il bilancio dello Stato, più o meno quello che avviene per le Regioni a statuto speciale.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="040b" name="040b" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Quando poi la Lega arrivò al governo del paese lo pose come condizione fondante l’alleanza a <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">Berlusconi</span>. Che del federalismo non era un fan, ma la cosa non gli faceva perdere voti.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="2994" name="2994" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Il federalismo comincia però presto a far breccia anche nel centrosinistra, a tal punto che quando nascerà il <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">Partito Democratico</span> si scrive, nell’articolo 2 dello Statuto, che il Pd è un “partito federale”, qualunque questa cosa volesse dire.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="10d9" name="10d9" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Il centrosinistra, sapendo di esprimere il proprio meglio nelle amministrazioni locali, a fronte di una proposta politica nazionale non sempre chiarissima, apprezzò il senso dell’idea. Il potere di controllo dell’opinione pubblica — tutti convenivano, in quei giorni — è maggiore se i centri di spesa sono più vicini, sul loro territorio. Che diventa una delle parole totem della politica italiana: <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">territorio</span></div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="fec8" name="fec8" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
E così arriva addirittura a riformare il titolo quinto della costituzione, affermando un principio che, sul momento, parve una delle più grosse conquiste di civiltà istituzionale del paese dal dopoguerra. Si ribaltava il meccanismo: prima le <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">Regioni</span> avevano certe competenze e del resto si occupava lo Stato. Con la riforma del titolo quinto si davano allo Stato certe competenze e del resto si occupavano le Regioni. La mediazione al ribasso fu la definizione di tutta una serie di materie di “<span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">legislazione concorrente</span>”, che negli anni sono servite solamente a creare casini, ma questo sarebbe un altro discorso.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="f872" name="f872" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
L’idea era affermata: se alcune Regioni, inizialmente, avrebbero sofferto di più, il federalismo avrebbe innescato un circuito virtuoso: un elettorato più vicino, più coinvolto e più consapevole avrebbe aggiustato tutto.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="7922" name="7922" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Nel frattempo i presidenti di Regione, soprattutto delle Regioni più importanti, divennero dei protagonisti del dibattito politico. E se prima quelli che ricoprivano questa carica erano considerati nel dibattito politico-mediatico insignificanti amministratori locali, poi si comincia a chiamarli addirittura <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">Governatori</span>, per scimmiottare il federalismo americano e sentirsi così (federalisticamente) fighi. Con la visibilità, però, aumentava anche il loro potere e il potere delle Regioni.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="7db9" name="7db9" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
La Lega provò a spingere oltre il federalismo con l’approvazione di una riforma costituzionale. Siccome la parola federalismo era talmente unanimemente condivisa e di moda, almeno all’apparenza, i leghisti si inventarono il termine <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">devolution</span>. Quella riforma della Costituzione, che insieme al centralismo smantellava di fatto pure il parlamentarismo e qualche altro pezzo di Stato, fu, grazie a dio, bocciata dal referendum.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="ec6d" name="ec6d" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
I governi di Berlusconi e quelli di centrosinistra che si sono alternati in vent’anni non hanno da questo punto di vista cambiato rotta sulla questione</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="5328" name="5328" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Poi è arrivato il governo <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">Monti</span>.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="4624" name="4624" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Il governo Monti incarnava plasticamente tutto il milieu culturale che il federalismo non lo aveva mai digerito, ma che fino a quel punto non erano attrezzati per contrastarlo: i grand commis, l’alta burocrazia, i docenti che arrotondano lautamente i loro stipendi con le consulenze ai ministeri, le banche e il mondo della finanza, tutto l’universo dei diplomatici, i sindacati dei dipendenti pubblici. E, non ultimo, un certo modo di pensare “meridionalista”, che si sforzava di tenere il progressismo con uno statalismo ai limiti dell’assistenzialismo. E che aveva un suo degnissimo rappresentante in chi Monti l’aveva mandato al Governo: il presidente della Repubblica <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">Giorgio Napolitano</span>.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="4965" name="4965" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Nel frattempo (e qui mi limitò a segnalare la temporalità e non entro nel merito della causalità) fiorirono tutta una serie di inchieste che fecero sembrare i consigli regionali l’unica fonte di spreco del paese. All’improvviso oltre mezzo secolo di sperperi pubblici, fondi segreti, cattedrali nel deserto, privatizzazioni degli utili e pubblicizzazione delle perdite, sembravano bazzecole rispetto a un consigliere che si faceva rimborsare una cena a base di aragoste dalla Regione.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="36ac" name="36ac" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Le cronache portarono alla ribalta dei personaggi improbabili e grotteschi, che gestendo pacchetti di migliaia e migliaia di preferenze, entravano in consiglio regionale e da lì gestivano indisturbati un piccolo regno di <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">malaffare.</span> Residuati del peggio della prima repubblica avevano approfittato in maniera bieca del principio federalista. Ma erano Capri espiatori perfetti, in tempo di crisi economica e politica, per seppellire, si spera per sempre, tutto questo cazzo di federalismo.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="bc7b" name="bc7b" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
C’è da dire che i due governi successivi, quello di Enrico Letta e di Matteo Renzi, non hanno avuto la minima intenzione di provare a invertire la rotta. Quando sei a Roma l’ebbrezza neocentralista è piacevole come il Ponentino.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="f275" name="f275" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Ma più che nelle politiche amministrative è interessante notare come nel dibattito politico il tema federalista si sia volatilizzato come se non fosse mai esistito. A cominciare dalla Lega Nord che dalla mattina alla sera cambia radicalmente la propria piattaforma: da oggi in poi si parla di <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">immigrati</span>, perché di dare più soldi da gestire ai territori è un tema che non interessa più niente a nessuno.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="2f1d" name="2f1d" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Ma anche nel Pd il federalismo è sparito dai radar. E quei ‘Governatori’, un tempo orgogliosi rappresentanti del buon governo del centrosinistra, sono diventati dei personaggi di cui quasi ci si vergogna e meno si fanno vedere in giro e meglio è.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="d546" name="d546" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
A Berlusconi e alla sinistra radicale il tema non era mai interessato granché, ci si erano accodati per convenienza.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="e0c9" name="e0c9" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
E il <span class="markup--strong markup--p-strong" style="font-weight: 700;">Movimento 5 Stelle</span>, che piomba all’improvviso nella politica italiana, sul tema sembra non avere un’opinione, come di una cosa che appartiene al passato, quando ancora non era nato nessuno.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="dd56" name="dd56" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Quale migliore occasione di una riforma costituzionale su cui il dibattito sarà tutto concentrato su altri temi (bipolarismo, Senato, legge elettorale, costi, governabilità) per seppellire per sempre questa stagione federalista?</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p" id="d3c7" name="d3c7" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Uno degli effetti principali della riforma della Costituzione promossa da Matteo Renzi, se verrà approvata, sarà proprio questo. Lo Stato conterà sempre di più, i territori conteranno sempre meno. Che è una scelta legittima, per carità.</div>
<div class="graf graf--p graf-after--p graf--last" id="436d" name="436d" style="font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, "Times New Roman", Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Ma arrivarci dopo esserci dimenticati che solo qualche anno fa eravamo tutti federalisti non è mica un bel modo, secondo me.</div>
</div>
</div>
</section></main><footer class="u-paddingTop10" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, "Segoe UI", Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, "Open Sans", "Helvetica Neue", sans-serif; font-size: 18px; padding-top: 10px !important;"><div class="container u-maxWidth740" style="box-sizing: border-box; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 740px !important; padding-left: 20px; padding-right: 20px;">
<div class="row" style="box-sizing: border-box; margin-left: -20px; margin-right: -20px;">
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</footer></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-38269568234285350882016-08-05T18:31:00.003+02:002016-08-05T18:31:40.253+02:00La "non inchiesta" sulla giunta di Pistoia, raccontata dall'inizio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJh7EmzESM0MSlSlEG_AnMGbFa7sKqu3J9pINgTiPCT8tzxMTPnq5oY7sIO_QvYrgZ1PnIrCtdZGTMbFbFCKHuYBHdxViU-tDqKuO149ZL66vPh1rGQi21okHvfN-O0y1S8Jm-oWrDyGU4/s1600/Schermata+2016-08-05+alle+18.01.54.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJh7EmzESM0MSlSlEG_AnMGbFa7sKqu3J9pINgTiPCT8tzxMTPnq5oY7sIO_QvYrgZ1PnIrCtdZGTMbFbFCKHuYBHdxViU-tDqKuO149ZL66vPh1rGQi21okHvfN-O0y1S8Jm-oWrDyGU4/s320/Schermata+2016-08-05+alle+18.01.54.png" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="text-align: left;">Il triangolo politica-magistratura-informazione in Italia ha dei risvolti patologici che sono un sintomo molto preoccupante sullo stato di salute della democrazia. Non è una tesi nuovissima e da queste parti ce ne siamo occupati spesso. In questi primi giorni d’agosto, però, si è aggiunto un capitolo che questi sintomi li rappresenta tutti, tutti insieme. Un caso esemplare, da studiare per capire come funzionano certe cose.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="text-align: left;"><br /></span></div>
<br />
<div class="graf--p" name="e6d1" style="text-align: left;">
E’ successo a Pistoia, una di quelle città (la mia, anche se non ci vivo più da oltre un decennio) che molti italiani faticano anche a collocare sulla cartina geografica. Eppure, come spesso succede, è nella provincia italiana, che capitano quelle storie che i giornali metropoli-centrici snobbano, ma che vale la pena raccontare per capire un po’ meglio i tanti vizi e le tante virtù del nostro paese.</div>
<div class="graf--p" name="e6d1" style="text-align: left;">
</div>
<a name='more'></a><br /><br />
<div class="graf--p" name="e6d1" style="text-align: left;">
A Pistoia, dal 2012, c’è un sindaco del Pd, che si chiama Samuele Bertinelli. Con Matteo Renzi </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS_6r9id7h2Wj6WGM06Am8BDDGCFSBqCVHJbfG2LG0MAxLRSYp2hi4hE5BwhE1gjIdJqsfC4zYH_vHQ-GMWrsNcdYXmWwAolXQAc-0fv9Jdn1Tg0vNuAnRhVul8Zl9XbmcgNfq43M4Jlgr/s1600/Schermata+2016-08-05+alle+17.54.24.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS_6r9id7h2Wj6WGM06Am8BDDGCFSBqCVHJbfG2LG0MAxLRSYp2hi4hE5BwhE1gjIdJqsfC4zYH_vHQ-GMWrsNcdYXmWwAolXQAc-0fv9Jdn1Tg0vNuAnRhVul8Zl9XbmcgNfq43M4Jlgr/s320/Schermata+2016-08-05+alle+17.54.24.png" width="215" /></a></div>
condivide l’essere toscano, la tessera di partito, l’anno di nascita e basta. Per il resto sono agli antipodi, caratterialmente, ontologicamente e, per certi versi, anche politicamente. I turborenziani pistoiesi, largamente rappresentati in Parlamento e in Regione, lo odiano cordialmente perché allo storytelling preferisce i filosofi tedeschi, ai social network (che quasi non usa) interminabili e soporifere assemblee pubbliche. E vorrebbero fargli le scarpe in vista delle elezioni del 2017.<br />
<div class="graf--p" name="e6d1" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="33d5">
Lui resiste un po’ arroccato, forte di un consenso popolare fatto di scelte amministrative coraggiose e l’ostentazione di un etica un po’ retrò. Nel 2012 vinse al primo turno. Fra un anno chissà cosa succederà.</div>
<div class="graf--p" name="33d5">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="dca1">
Succede che Bertinelli e la sua giunta fanno un concorso per assumere dei dirigenti. Qualcuno, fra gli sconfitti, si sente danneggiato e fa un esposto ai carabinieri. I carabinieri, visto che in Italia purtroppo o per fortuna (ma questo sarebbe tutto un altro - interessante - dibattito) c’è l’obbligatorietà dell’azione penale, informano la procura e cominciano a indagare per capire se in quell’esposto c’è solo la frustrazione di qualcuno che ha perso un concorso o se in quella selezione ci sono stati veramente degli illeciti.</div>
<div class="graf--p" name="dca1">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="5952">
Fin qui, insomma, tutto normale.</div>
<div class="graf--p" name="5952">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="a322">
Fino a che un giornale locale, La Nazione, esce con la notizia che il sindaco e la sua giunta sono sotto inchiesta per la faccenda. Notizia che non esce dai cronisti che tutti i giorni presidiano con il palazzo di giustizia pistoiese, ma da Firenze. Non si parla di avvisi di garanzia, ma se c’è un’indagine, se ci sono delle ipotesi di reato formulate, da qualche parte dovrebbero esserci anche degli avvisi di garanzia.</div>
<div class="graf--p" name="8f37">
I dirigenti del Pd pistoiese producono le tradizionali e stantie dichiarazioni di massima-rispetto-per-la-magistratura-che-farà-il-suo-corso e piena-fiducia-nel-sindaco. Ma in tanti, a cominciare dal Movimento 5 Stelle, a Pistoia cominciano a pensar male.</div>
<div class="graf--p" name="8f37">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="568c">
Bertinelli convoca una conferenza stampa per dire che né lui né i suoi assessori hanno ricevuto informazioni di garanzia. E che dell’indagine, ovviamente, non erano a conoscenza visto che carabinieri e procura le stavano conducendo nel massimo riserbo, anche a tutela degli indagati, in attesa di capire se in quell’esposto c’era roba penalmente rilevante oppure no.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDrDA3bzCXxTLXiI88gyLWvwtTLk79Iy8rLioFJB_kc5cZTlZFNwLCclGlTAM1TClZAyERs75qNG69TGR_JEIkVxdra3eAbHJsaWaHa0-6xOPW_aEEiN2NuTYaMdVbOOzRpqHXqfRunnMZ/s1600/Schermata+2016-08-05+alle+17.56.23.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDrDA3bzCXxTLXiI88gyLWvwtTLk79Iy8rLioFJB_kc5cZTlZFNwLCclGlTAM1TClZAyERs75qNG69TGR_JEIkVxdra3eAbHJsaWaHa0-6xOPW_aEEiN2NuTYaMdVbOOzRpqHXqfRunnMZ/s320/Schermata+2016-08-05+alle+17.56.23.png" width="260" /></a></div>
<div class="graf--p" name="568c">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="568c">
Per suffragare la sua posizione porta anche un comunicato del procuratore capo della Repubblica Paolo Canessa (<a class="markup--anchor markup--p-anchor" data-href="https://www.youtube.com/watch?v=GAl6bGncyVU" href="https://www.youtube.com/watch?v=GAl6bGncyVU">i cultori del genere si ricorderanno di lui come pm nel processo del mostro di Firenze</a>) che sostanzialmente conferma le sue parole.</div>
<div class="graf--p" name="568c">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="e2d7">
Quell’articolo, nel quale si parla di un’indagine e si ipotizza addirittura un commissariamento del Comune, si fonda, in estrema sintesi, sulla denuncia di un cittadino, di quelle che potrebbero essere fatte da ognuno di noi, di quelle che ogni procura riceve a centinaia ogni giorno.</div>
<div class="graf--p" name="e2d7">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="b0ca">
La notizia è stata, ovviamente, ripresa da alcuni organi di informazione nazionale, non per cercare di spiegare come sono andate le cose, ma per piegarla ad una logica di lotta politica. C’è chi si è perfino spinto a titolare il prima pagina “Sgominata la giunta Pd di Pistoia”: come se bastasse nemmeno un’indagine della magistratura, ma la denuncia di un semplice cittadino (che può essere vera e circostanziata come pure basata sul nulla) </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoTRqo6ag8Pt4MH2B_ueNKBgq1FRb_KUPqnmP-HUeaaA5WUOXaS_PtVTJ0_qN3NErSH9vCbPcz3qplIXLr3VsBciopHeT_albjTg0eN5N8231J4qE1wI_qyu9m7e_7DL8N8yINGP8NHOOi/s1600/Schermata+2016-08-05+alle+17.53.52.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoTRqo6ag8Pt4MH2B_ueNKBgq1FRb_KUPqnmP-HUeaaA5WUOXaS_PtVTJ0_qN3NErSH9vCbPcz3qplIXLr3VsBciopHeT_albjTg0eN5N8231J4qE1wI_qyu9m7e_7DL8N8yINGP8NHOOi/s320/Schermata+2016-08-05+alle+17.53.52.png" width="320" /></a></div>
per far cadere un sindaco. Come se il tanto mitizzato cittadino in quanto tale (inteso singolarmente) avesse la possibilità di interdizione su ogni tipo di istituzione.<br />
<div class="graf--p" name="b0ca">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="1ea3">
Quello che è stato scritto ha innescato un dibattito surreale.</div>
<div class="graf--p" name="1ea3">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="a699">
Il giornalismo, insomma, non ha svolto, in questo caso il suo ruolo di fornire al lettore-cittadino un quadro complessivo della faccenda per permettergli di farsi un’idea chiara della faccenda, in modo che possa esercitare il suo diritto di scegliere da chi farsi rappresentare con consapevolezza. Si è semplicemente piegato a logiche di dialettica politica.</div>
<div class="graf--p" name="a699">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="0672">
Lo fa sempre più spesso, per qualsiasi parte politica esso parteggi. Le storie sono tali solo se corroborano una tesi di fondo, soprattutto quando c’è la magistratura di mezzo, a volte suo malgrado, come in questo caso, a volte meno, grazie alla quale si possono ammantare di rispettabilità ed importanza anche cose che non ce l’hanno.</div>
<div class="graf--p" name="0672">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="9467">
Inventando anche, come direbbe Luca Sofri, avvisi di garanzia che non lo erano.</div>
<div class="graf--p" name="9467">
<br /></div>
<div class="graf--p" name="8e4b">
Criticare il potere, la politica e la magistratura quando fanno cose che non dovrebbero è il centro del mestiere del giornalista. Farlo senza dire la verità fa scricchiolare ancora di più tutto il sistema. Che scricchiola già abbastanza da solo.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-41369748589127613002016-07-26T17:43:00.004+02:002016-07-26T17:44:40.838+02:00Pubblicità e giornalismo. Forse è arrivato il momento di cominciare a dirci la verità<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaUcVXiKI9l2qqWVH2TOrN_HUyD9y4S4S04Zi_NpD7PI7rmDfFIu910RnqTPEgvmofGa3aYVhdXZjcXVuU3jx7RWSVXKvs691UVKfYwKYfwK79YWmT97NLgQwo8E3WiF7Uj6x05_G_oTH8/s1600/Ruota_panoramica_di_Rimini%252C_agosto_2012_%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaUcVXiKI9l2qqWVH2TOrN_HUyD9y4S4S04Zi_NpD7PI7rmDfFIu910RnqTPEgvmofGa3aYVhdXZjcXVuU3jx7RWSVXKvs691UVKfYwKYfwK79YWmT97NLgQwo8E3WiF7Uj6x05_G_oTH8/s400/Ruota_panoramica_di_Rimini%252C_agosto_2012_%25283%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="graf--p graf-after--figure" id="32aa" name="32aa" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 38px;">
Ha fatto un po’ di scalpore, soprattutto fra Bologna e l’Emilia-Romagna, la notizia anticipata dal <a class="markup--anchor markup--p-anchor" data-href="http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/venghino-cronisti-paga-bonaccini/" href="http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/venghino-cronisti-paga-bonaccini/" rel="nofollow" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(0, 0, 0, 0.439216); background-color: transparent; background-image: linear-gradient(rgba(0, 0, 0, 0) 50%, rgba(0, 0, 0, 0.6) 50%); background-position: 0px 22px; background-repeat: repeat-x; background-size: 2px 2px; text-decoration: none;">Fatto quotidiano</a> e ripresa dalle altre testate poi, secondo cui i consiglieri del Movimento 5 Stelle avevano ottenuto gli atti relativi alle spese sostenute dall’Apt dell’Emilia-Romagna per “ospitare” i giornalisti italiani.</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="graf--p graf-after--p" id="27ca" name="27ca" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Si tratta di alcune decine di migliaia di euro messe a budget dall’ente che si occupa di promuovere una delle destinazioni turistiche più importanti d’Europa per cercare di ottenere buona stampa: inviati, direttori di testata, critici gastronomici e giornalisti vari hanno trascorso un po’ di tempo fra Rimini e la riviera a spese dell’Apt. E spesso hanno scritto o parlato di quello che hanno visto. Oppure no, visto che fra quelli che hanno beneficiato della proverbiale ospitalità romagnola, ci sono importanti firme o direttori di telegiornali che in genere si occupano di tutte altre cose.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="30f6" name="30f6" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Lo “scandalo” politico, sono convinto, durerà qualche ora. L’Apt ha speso dei soldi (ok, dei soldi pubblici) per ragioni promozionali. Quella promozione, a conti fatti, pranzo più pranzo meno, è tornata indietro con gli interessi: non esiste destinazione turistica in Italia che abbia una rappresentazione mediatica che sia nemmeno lontanamente paragonabile a quella della Riviera romagnola. Questo significa che si è trattato di un investimento industriale non solo corretto, ma anche vantaggioso. Soldi spesi bene, insomma, che hanno portato e diffuso sul territorio una ricchezza infinitamente maggiore di quella che è stata impegnata.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="6a39" name="6a39" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Il problema, semmai, è nostro, di noi giornalisti. Fino a che punto è lecito un comportamento simile? Si può accettare che l’oggetto del nostro lavoro sia quello che ci paga le spese (anziché l’editore, come dovrebbe essere in un mondo normale)? Scriveremo mai qualcosa di male di chi ci ha pagato un paio di notti in un hotel a 5 stelle per fare un servizio?</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="d8cb" name="d8cb" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
La risposta non è così semplice come — un po’ populisticamente — si potrebbe pensare.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="9cfd" name="9cfd" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Al netto di alcuni casi più clamorosi (che pure nella nostra categoria non sono pochi) la stragrande maggioranza dei giornalisti che ha beneficiato della sempre proverbiale ospitalità romagnola è fatta di persone che stava effettivamente lavorando, per il proprio giornale, per la propria tv, per un sito web o qualsiasi altra pubblicazione. In un groviglio di committenze nel quale è spesso difficile orientarsi, anzi dentro il quale rischiamo di venire tutti stritolati.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="f203" name="f203" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Funziona più o meno così: le testate (e questo vale per tv, giornali di carta, siti web, settimanali, mensili, radio, insomma, tutto) hanno sempre più fame di contenuti, ma sono, in linea di massima, sempre messi peggio come finanze. Si tagliano le trasferte, si tagliano le collaborazioni, si tagliano i rimborsi e gli eventi di cui si vuol dare a tutti i costi una copertura ci si fanno raccontare.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="a3ce" name="a3ce" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
A meno che chi vuole che si parli di lui paghi.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="3e3f" name="3e3f" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Se paga si mandano troupe televisive che produrranno servizi per tg e programmi di approfondimento, inviati che scriveranno e si assicurerà una copertura ampia e, più o meno implicitamente, benevola.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="2787" name="2787" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
In un settore come il turismo questa cosa è abbastanza evidente e lo è più o meno da sempre. Ma per le aziende editoriali, alla costante ricerca di fonti di entrate visto che i lettori non leggono più e se leggono si sono convinti (perché li abbiamo convinti noi) che sia un loro diritto farlo gratis, ecco che i contenuti sponsorizzati, la verticalizzazione estrema, il native advertising, insomma quella roba lì, sono diventati non una gallina dalle uova d’oro, ma quantomeno un valido e semplice sistema per tamponare, hic et nunc, le falle dei bilanci. E il giornalista, che è un dipendente di quell’azienda editoriale, volente o nolente si presta con il ricatto morale di assicurare un futuro all’azienda che gli paga lo stipendio. Ricatto morale moltiplicato per mille quando a prestarsi è un precario, il cui futuro dipende spesso dagli umori ballerini di un editore.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="920f" name="920f" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
I siti d’informazione sono invasi dai contenuti sponsorizzati. Spesso non è nemmeno chiara (se non ad un occhio attentissimo) la distinzione fra un contenuto giornalistico vero, costruito con logiche e dinamiche che mettono al primo posto l’interesse del lettore a essere informato e un contenuto a pagamento. Perché si ha un po’ vergogna nel dirlo con chiarezza. Soprattutto quando in ballo ci sono interessi un po’ più grossi della sempre facile da celebrare, nonché proverbiale, ospitalità romagnola.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="6bc3" name="6bc3" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Nelle redazioni italiane, sul tema, si fa da anni un po’ finta di niente. “La cosa non fa male a nessuno”, “l’impegno per farla è minimo”, “questo ci consente di continuare a fare il nostro lavoro”.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="44c3" name="44c3" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Ma siamo sicuri?</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="0e7f" name="0e7f" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Una soluzione a questo tema è ovviamente complicata, anche se un buon modo per cominciare sarebbe quello di mettere sempre ben in chiaro quando quando qualcuno ha commissionato quello che si spaccia come un reportage o un approfondimento.</div>
<div class="graf--p graf-after--p" id="6df9" name="6df9" style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.8); font-family: medium-content-serif-font, Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 21px; letter-spacing: -0.003em; line-height: 1.58; margin-top: 29px;">
Ma dovremo cominciare a porci seriamente il problema. Perché ne va del futuro del giornalismo, dell’igiene dell’informazione e, in fin dei conti, della qualità della democrazia.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-33393614106901723592016-04-23T09:07:00.003+02:002016-04-23T09:07:49.349+02:00Piazza Grande, in catalano<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Joan Isaac è un cantautore catalano al quale io voglio molto bene.</span><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Da oggi gli voglio ancora più bene perché ha fatto una versione in catalano della canzone dedicata, da un altro grandissimo, Lucio Dalla, ad uno dei luoghi che preferisco al mondo, ovvero piazza Maggiore di Bologna.</span><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Joan Isaac da qualche decennio è una voce libera, originale, impegnata e delicatissima, identitario ed europeo, profondissimo e leggerissimo allo stesso tempo. </span><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">E in piazza Maggiore si sentirebbe a casa.</span><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Questa è Plaça Gran</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/_EEt3JZ5wQ0/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/_EEt3JZ5wQ0?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-50963561849951951342016-04-02T15:21:00.000+02:002016-04-02T15:21:09.771+02:00Assessori che pitturano macchine<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Io sono sempre stato contrarissimo alla giustizia fai da te. A quelli che vogliono sparare ai ladri, a fare le ronde punitive, a sostituirsi alle forze dell'ordine. Sempre, senza se e senza ma. Anche stavolta<br />
<br />
<div style="text-align: left;">
E l'assessore al Comune di Milano Carmela Rozza, quindi, ha sbagliato a vergare di bianco la fiancata di un'Audi che era parcheggiata in divieto di sosta e impediva il lavoro di un gruppo di volontari di ripulire una scuola dai graffiti.</div>
<div style="text-align: left;">
<br />E però il Paradigma delle Scale Mobili, <a href="http://ilparadigmadellescalemobili.blogspot.it/2013/11/il-paradigma-delle-scale-mobili.html#.Vv_FUfmLSbg">proprio per la sua constituency</a>, non nega di aver provato un moto di simpatia per questo gesto.</div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: left;">
Il tema di fondo è la "disapprovazione sociale" che, in linea di massima, è molto più efficace contro chi non rispetta le regole. La sanzione, infatti, a volte arriva, a volte no. E quando arriva, arriva da un Comune (o Stato o altra autorità) oppressore e vigliacco. Additare chi non rispetta le regole mette in imbarazzo il trasgressore. Questa assessore ha fatto un atto vandalico, certo, ma ha alimentato la disapprovazione sociale verso un maleducato.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Nessuno si è fatto male, nessuno ha sparato contro nessuno, nessuno ha usato la violenza.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Quello che rimane è una pennellata su una lamiera, che può sempre servire al suo possessore per ricordarsi che le regole si rispettano. Anche quando si spera che un vigile non se ne accorga.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-20535166601275187382016-03-05T10:30:00.000+01:002016-03-05T10:45:45.604+01:00Tre mesi al voto: cosa succede a Bologna in vista delle elezioni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq9LDNL8LIYoZmPKs6lPZTc3OMg3Y80xoXEmwb2gCgtrCQdUJkRp-pQn9nG3L6cxVa2CbakECsrA1AAg3NN0Ui9Go6dX9QVwRyR3qWqEI2Qmg7LTcFZt0dxt8ZiD6q2ecaI3BW1pSFVRVD/s1600/IMG_2799.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq9LDNL8LIYoZmPKs6lPZTc3OMg3Y80xoXEmwb2gCgtrCQdUJkRp-pQn9nG3L6cxVa2CbakECsrA1AAg3NN0Ui9Go6dX9QVwRyR3qWqEI2Qmg7LTcFZt0dxt8ZiD6q2ecaI3BW1pSFVRVD/s320/IMG_2799.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Circa due mesi fa, avevo scritto <a href="http://ilparadigmadellescalemobili.blogspot.it/2016/01/cosa-sta-succedendo-bologna-in-vista.html#.VtqmMIzhA1g">a che punto eravamo con le elezioni comunali di Bologna</a>, visto che tanti amici che vivono fuori mi chiedevano cosa stesse succedendo in una città che da sempre è fondamentale per la politica italiana, ma che, stavolta, è messa un po' in ombra dalle elezioni a Roma, Milano, Napoli e Torino che sono, oggettivamente, più incerte e ricche di temi locali.<br />
<br />
A Bologna è tutto un po' più ordinario: non ci sono state dimissioni di sindaci, inchieste particolari da parte della magistratura, non c'è stato l'Expo. Però, come dicevo anche l'altra volta, paradossalmente, ci sono delle dinamiche molto più interessanti che riguardano le varie forze in campo che potrebbero rappresentare delle prove generali per le forze politiche a livello nazionale. Perché a Bologna, appunto, stavolta, per tutta una serie di circostanze che non sono merito o colpa di nessuno, le dinamiche locali (pur fondamentali in un'elezione comunale) sembrano contare un po' meno rispetto a città più grandi.<br />
<br />
Ma procediamo con ordine.<br />
<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<b>Innanzitutto, quando si vota</b><br />
<b><br /></b>
Non si sa.<br />
<br />
E' questa è già una bella bizzarria, che ovviamente non riguarda solo Bologna, ma tutta l'Italia.<br />
<br />
Ipoteticamente a fine maggio, primi di giugno, ma il ministero dell'Interno non ha ancora fissato la data. Le tre ipotesi, per il primo turno, sono il 29 maggio, il 5 e il 12 giugno, con gli eventuali ballottaggi due settimane dopo. La decisione sarà presa tenendo conto delle opportunità politiche, ma ci sono anche di mezzo altre questioni come la fine della scuola, il ponte del due giugno, i primi week end al mare, una festività ebraica e tutta una serie di considerazioni sull'astensionismo.<br />
<br />
Io ho sempre pensato che su questo tema in Italia ci siamo sempre fatti troppe paranoie, in Spagna, ad esempio, si è votato per le politiche la domenica prima di Natale. Tanto chi vuole andare a votare ci va, chi non vuole andarci sta a casa, indipendentemente da tutto il resto. Anche se il 37% di affluenza alle ultime regionali è un fantasma che fa ancora parecchia paura. A tutti.<br />
<br />
<b>Il centrosinistra</b><br />
<b><br /></b>
<b>Virginio Merola</b>, sindaco uscente, <a href="http://ilparadigmadellescalemobili.blogspot.it/2016/01/cosa-sta-succedendo-bologna-in-vista.html#.VtqmMIzhA1g">del quale ho parlato lungamente nella precedente puntata</a>, è il candidato del centrosinistra. Ha l'obiettivo di spuntare una conferma al primo turno: l'operazione è possibile, ma tutt'altro che semplice. Probabilmente molto dipenderà da cosa succederà nei prossimi mesi e da quante persone andranno a votare.<br />
<br />
Abbastanza verosimilmente dovrebbe essere sostenuto da tre liste: una del Pd, una civica che copre l'ala sinistra e un'altra civica che andrebbe a raccogliere voti fra i moderati.<br />
<br />
Il Pd (partito che a differenza di altre città a Bologna ha ancora una certa capacità di mobilitazione e penetrazione sul territorio) a giorni dovrebbe annunciare la propria lista che, fondamentalmente, è già chiusa. Sarà guidata dal segretario <b>Francesco Critelli</b>, esponente della vecchia scuola bersaniana, e schiererà i tre giovani assessori uscenti: <b>Matteo Lepore</b>, uomo forte della giunta Merola con una sterminata rete di relazioni, <b>Andrea Colombo</b>, titolare del traffico e promotore di alcune scelte radicali come la pedonalizzazione del centro, uno che in città ha sia fan sfegatati sia acerrimi detrattori e <b>Luca Rizzo Nervo</b>, meno appariscente, ma piuttosto apprezzato nei suoi settori di sanità e sport che coinvolgono direttamente moltissime persone.<br />
<br />
Nel Pd ci sarà una concorrenza spietata, perché dalla lettura delle preferenze si capiranno i reali rapporti di forza dentro il partito e, in parte, anche l'orientamento di una eventuale giunta Merola-bis. Certo è che per il Pd avere 36 candidati che facendo campagna elettorale pancia a terra per proprio conto portano acqua al mulino del partito può rivelarsi un vantaggio non secondario.<br />
<br />
La lista dei meroliani di sinistra sarà guidata da <b>Amelia Frascaroli</b>, assessore al welfare ex Caritas, raccoglierà l'ala governista di Sel che si è spaccata a metà (ma ci torniamo più avanti) e pezzi di città che possono raccogliere un certo consenso. Il Pd guarda a questa lista con un atteggiamento di amore-odio: da una parte potrebbe essere quella che consente a Merola di farcela al primo round, dall'altra potrebbe drenare voti degli scontenti del Pd che comunque non vogliono mettere il loro voto fuori dal perimetro del centrosinistra bolognese. Per farla breve: quelli arrabbiati con Renzi, ma che considerano il male assoluto che Bologna possa cadere in mani grilline o di centrodestra.<br />
<br />
La lista di moderati raccoglierà il Centro democratico e qualche pezzo di Cisl, dovrebbe essere guidata dal neuropsichiatra di grande fama Emilio Franzoni, ma per il momento rimane un oggetto abbastanza misterioso.<br />
<br />
<b>Il centrodestra</b><br />
<b><br /></b>
Nella coalizione Lega-Forza Italia-Fratelli d'Italia ci sono stati, nelle ultime settimane, i veri fuochi d'artificio.<br />
<br />
Dopo alcuni ballon d'essai durati lo spazio di un paio di pomeriggi (un ritorno in campo dell'imprenditore Alfredo Cazzola, padre del Motor Show, un'improbabile candidatura di Vittorio Sgarbi, la ricerca disperata di un fantomatico civico) le cose sembravano essersi indirizzate verso una candidatura della giovane e molto televisiva consigliera comunale leghista <b>Lucia Borgonzoni</b>, molto sponsorizzata da Matteo Salvini.<br />
<br />
Nella spartizione nazionale, Berlusconi ha, di fatto, il candidato a Roma (Bertolaso), Milano (Parisi), Napoli (Lettieri) e Torino (Osvaldo Napoli) e la concessione di Bologna alla Lega pareva nelle cose, anche perché sul nome della Borgonzoni sembrava esserci un ok più o meno convinto anche da parte degli alleati.<br />
<br />
Quando però Salvini ha messo in discussione Roma, i suoi alleati sono andati a rompergli le uova nel paniere a Bologna, riproponendo la candidatura di <b>Galeazzo Bignami,</b> consigliere regionale di Forza Italia in grande ascesa, con pochi santi in paradiso nel suo partito, ma una dote di consenso personale alla quale gli altri neanche si avvicinano lontanamente. Il quale, tuttavia, non pare entusiasta di candidarsi a sindaco, tanto che, nelle settimane scorse, con una foto su Facebook, aveva fatto un mezzo endorsement per la Borgonzoni.<br />
<br />
Si è così tornati a parlare di primarie, che sarebbero le prime nella storia del centrodestra italiano. Se mai si dovessero tenere, Bignami sarebbe senza dubbio favorito. Ma con i tempi che stringono ed una macchina organizzativa tutt'altro che rodata, l'impressione è che organizzarle sia piuttosto complicato e che servano soprattutto ai vari alleati per provare a spaventarsi a vicenda con bluff e controbluff. E l'accordo, alla fine, potrebbe essere trovato nell'ambito della sistemazione di tutte le caselle nazionali, con la benedizione di Arcore.<br />
<br />
Certo è che litigare fra alleati a tre mesi dal voto potrebbe lasciare più di qualche contraccolpo nelle urne. E che più che a provare a vincere le elezioni si stia già pensando alla successiva resa dei conti.<br />
<br />
<b>Ncd-Udc</b><br />
<b><br /></b>
Né con Merola, né con la Lega.<br />
<br />
I centristi bolognesi schierano <b>Manes Bernardini,</b> che cinque anni fa, sotto le insegne leghiste fu candidato per tutto il centrodestra. Poi ha litigato con Salvini ed è sceso dal carroccio insieme a Flavio Tosi. Ha dalla sua il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti, la portavoce nazionale del Ncd Valentina Castaldini, Comunione e liberazione e pezzi importanti del mondo economico.<br />
<br />
Bernardini è un politico giovane ma esperto, molto apprezzato e stimato per la sua concretezza ed il suo pragmatismo. Ma la domanda è sempre la stessa: quanto è grande in Italia lo spazio fra il Pd di Renzi e il centrodestra del trio Berlusconi-Salvini-Meloni? La risposta che arriverà da Bologna sarà decisiva per il futuro di questa area politica.<br />
<br />
<b>Sinistra</b><br />
<b><br /></b><a href="http://ilparadigmadellescalemobili.blogspot.it/2016/01/cosa-sta-succedendo-bologna-in-vista.html#.VtqmMIzhA1g">Già nel pippone della volta scorsa</a> avevo parlato dell'esperimento della Coalizione civica, rassemblement che si è sobbarcato il tentativo di provare a mettere insieme tutto quello che c'è alla sinistra del Pd, dai civatiani ai centri sociali. Compreso un pezzo di Sel, quello che si è smarcato dall'esperienza di Merola. Con tutte le contraddizioni del caso: il partito di Vendola governa la Regione sostenendo fedelmente Bonaccini ed a Milano appoggerà Sala che è molto meno a sinistra di Merola.<br />
<br />
Domenica 28 febbraio oltre 1.500 persone hanno votato alle primarie per scegliere il candidato sindaco. Ha vinto <b>Federico Martelloni,</b> giuslavorista, ex tuta bianca, membro di Sel, che ha sconfitto Paola Ziccone, ex direttrice del carcere minorile del Pratello che si presentava con un profilo molto più civico. Le primarie hanno provocato i primi contraccolpi: i fondatori della Coalizione civica, primo fra tutti l'ex segretario dei Ds Mauro Zani, sono in polemica feroce perché accusano la strana alleanza Sel-centri sociali di aver egemonizzato la coalizione. Rifondazione comunista è uscita dalla coalizione, altre "sensibilità" hanno già annunciato un loro disimpegno.<br />
<br />
Il vincitore delle primarie proverà a rimettere insieme i cocci, con il rischio che spenda più energie per tenere tutti dentro che non per provare a prendere il voto dei delusi del Pd. Nel quartier generale di Merola si è tirato un gran sospiro di sollievo.<br />
<br />
<b>Movimento 5 Stelle</b><br />
<b><br /></b>
<b>Massimo Bugani </b>e grillini per il momento sono quasi invisibili e non è detto che questa sia una tattica sbagliata, anzi.<br />
<br />
Resta il fatto che mentre nelle altre città si sono svolte, come da tradizione 5 stelle, le selezioni via web per scegliere i candidati, a Bologna gli attivisti non hanno votato trovandosi bella e impacchettata una lista guidata da un fedelissimo dello staff, già candidato cinque anni fa e plenipotenziario del movimento in Emilia-Romagna.<br />
<br />
Gli oppositori interni fanno roteare le spade che al momento non paiono scalfire il candidato sindaco. Ed anche qui la domanda alla quale daranno risposte le urne bolognesi è: basterà la carica di consenso del Movimento 5 Stelle a far volare Bugani o le divisioni cittadine incideranno sul risultato?<br />
<br />
<b>Programmi</b><br />
<b><br /></b>
A questo punto si dovrebbe cominciare a parlare di programmi. Ovvero di quello che i vari candidati sindaco hanno in mente per la città.<br />
<br />
Ehm.<br />
<br />
Per ora poca roba. Ma mancano ancora due mesi e mezzo, forse tre.<br />
<br />
Non sia mai che gli elettori di qui a quando si va a votare se ne siano già dimenticati.<br />
<br />
O che si dimentichino direttamente di andare a votare.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-9056026649867847772016-03-03T12:03:00.001+01:002016-03-03T12:03:26.820+01:00Omicidio stradale, manette e assicurazioni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Fra i più contenti per l'approvazione della legge sull'omicidio stradale ci sono le assicurazioni.</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Ora io mi vorrei sbagliare. </span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Ma le assicurazioni che tutti noi abbiamo sulla nostra macchina coprono la responsabilità civile e, di fronte ad una fattispecie gravemente penale come l'omicidio stradale, è piuttosto probabile che le compagnie assicurative coglieranno l'occasione per declinare la loro responsabilità, visto che c'è un comportamento doloso di mezzo. </span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Quindi potrebbe </span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">succedere che i familiari di una vittima di un incidente stradale potrebbero veder sì appagata la loro sete di giustizia vedendo sbattere in galera il responsabile dell'incidente. Ma non vedranno un euro di risarcimento. O comunque una piccola parte, perché è raro che una singola persona abbia i soldi (più o meno il massimale delle nostre rca) per poter risarcire i danni per una persona morta.<br /></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Quindi il mostro (che, per inciso, ricordiamo, non avrebbe commesso nessun delitto volontario) andrebbe in galera, le assicurazioni si terrebbero i soldi, l'opinione pubblica soddisferebbe il suo istinto giustizialista, ma i familiari della vittima (ben inteso che nessuna cifra possa mai risarcire la perdita di un familiare) si dovrebbero accontentare di una manciata di spiccioli.<br />Sicuri sicuri che sia questa la civiltà?</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-82186486919545069222016-03-02T14:52:00.001+01:002016-03-02T14:52:17.376+01:00A Margalida<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">Esattamente 40 anni fa, il 2 marzo 1974, moriva sulla garrota Salvador Puig Antich, ultima vittima del franchismo, al quale Pablo Iglesias ha dedicato il suo primo discorso al parlamento spagnolo. C'è una bellissima canzone di Joan Isaac che lo ricorda. E che serve a ricordarci che il bando alla pena di morte in tutto il mondo è una battaglia che non andrebbe dimenticata nemmeno per un giorno.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/7Gzsv-PK0cY/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/7Gzsv-PK0cY?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-91927724761077503602016-02-17T07:29:00.002+01:002016-02-17T07:29:51.482+01:00Aver paura dei musei<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8N6EGBCu5uO_Qdpp91u-X-r9LV7lxGojYwfk7vRP-h0uQUV9LmcnIWWxX_VMOS2bziVrWjjp1GTsjQhV1bH_dli828hlP7ydEhoqsBqGfgGdKmQFhEhycsQznOUF_StHzeDCIc7xWcFAT/s1600/Casa_del_fascio_a_Predappio.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8N6EGBCu5uO_Qdpp91u-X-r9LV7lxGojYwfk7vRP-h0uQUV9LmcnIWWxX_VMOS2bziVrWjjp1GTsjQhV1bH_dli828hlP7ydEhoqsBqGfgGdKmQFhEhycsQznOUF_StHzeDCIc7xWcFAT/s320/Casa_del_fascio_a_Predappio.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
Una polemica un po' bislacca e un po' incomprensibile è scoppiata perché a Predappio, paese natale di Benito Mussolini, si è tornati a parlare di trasformare la ex casa del fascio, un edificio meraviglioso che da anni versa in uno stato di penoso abbandono, in un museo. Niente di nostalgico, ovviamente, ma un centro di documentazione, studio e, magari, di divulgazione, per capire cosa è stato il fascismo in Italia.<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
E' bastato usare la parola museo per far saltare su tutta la sinistra italiana: mai e poi mai un museo dedicato al fascismo. Come se i musei dovessero essere solo celebrativi. Come se Auschwitz non ci fosse un museo che fa capire a chi va lì cosa sia stato quell'orrore.<br />
<br />
Il fascismo, in Italia, a più di settant'anni dalla sua caduta, rimane un argomento scivoloso. Condiziona ancora incredibilmente il dibattito pubblico, basti pensare che ci sono molti idioti che continuano a sostenere che quando c'era Mussolini i treni arrivavano in orario e tutta quella retorica sul non-era-poi-così-male che se fino a qualche decennio fa era confinata nei peggiori bar di provincia oggi è bellamente sdoganata in molte forze politiche.<br />
<br />
Questo è dovuto anche al fatto che l'Italia è un paese incapace di fare i conti con la propria storia. Anziché affrontare i nodi e i problemi che hanno determinato guerre, persecuzioni e atrocità si preferisce rimuovere, non parlarne più. A differenza, ad esempio, di quello che ha fatto la Germania, le cui città sono disseminate di luoghi dove si può conoscere cos'è stato il nazismo e cosa bisogna fare per non ripetere quegli errori. Dimenticare è più facile, è più comodo.<br />
<br />
Ma è dovuto soprattutto all'uso pubblico che della storia si fa.<br />
<br />
Quando le istituzioni usano la storia, lo fanno quasi sempre per creare luoghi che celebrano, che mitizzano. Quasi mai per divulgare o per far riflettere. La storia è la scienza delle domande, più che delle risposte.<br />
<br />
Se il museo del fascismo fosse fatto con criteri scientifici inoppugnabili ed un progetto museografico accattivante potrebbe anche succedere che uno dei tanti bischerotti che va a Predappio in camicia nera entri in un museo (forse per la prima volta in vita sua) convinto di vedere Mussolini che fa arrivare i treni in orario e se ne esca avendo (sicuramente per la prima volta in vita sua) imparato veramente qualcosa sul fascismo.<br />
<br />
E' a questo che serve un museo.<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-88989118831696034512016-01-31T16:47:00.000+01:002016-01-31T22:44:10.051+01:00Il fiume che si prese mia nonna<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgECQ1axUNqrONERf_JI6HhwkV9HJDM9FtoviiqDVf8P4R0IwIAxuWipg3sGzXCgilOXmrgxTwWHzlnnkKsfgHt7onUOrQSReJlf1wB352hSOtVIO2kyqTq_CihddN1RBjVWf4Gr181AZ4Y/s1600/Valentina+D%2527Accardi%252C+44.660145%252C+11.436167%252C+2015%252C+stampa+ai+sali+d%25E2%2580%2599argento%252C+18x18+cm+copia.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="319" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgECQ1axUNqrONERf_JI6HhwkV9HJDM9FtoviiqDVf8P4R0IwIAxuWipg3sGzXCgilOXmrgxTwWHzlnnkKsfgHt7onUOrQSReJlf1wB352hSOtVIO2kyqTq_CihddN1RBjVWf4Gr181AZ4Y/s320/Valentina+D%2527Accardi%252C+44.660145%252C+11.436167%252C+2015%252C+stampa+ai+sali+d%25E2%2580%2599argento%252C+18x18+cm+copia.jpeg" width="320" /></a></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Edda, Elisa e Giuseppe hanno avuto un’infanzia complicata. Quando erano dei bambini la loro mamma, Elsa, è morta. E’ stato un suicidio, dissero senza ombra di dubbio, i carabinieri. In una mattina di maggio Elsa uscì di casa con l’anima piena di troppe, insostenibili, inquietudini. Si gettò nel canale Navile di Bologna ed il suo corpo fu trasportato, per una settimana, per chilometri e chilometri, dalla corrente, nel canale e poi nel fiume Reno, fino a Santa Maria Codifiume, nel Ferrarese.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a data-original-title="" href="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/Valentina-DAccardi-FIUME5-2015-matita-su-carta-35-x-245-cm-copia.jpeg" style="background: 0px 0px; box-sizing: border-box; color: #90951e; margin-left: 1em; margin-right: 1em; outline: none !important; transition: color 0.3s;" title=""><img alt="Valentina D'Accardi, FIUME#5, 2015, matita su carta, 35 x 24,5 cm copia" class="alignnone size-medium wp-image-44791" src="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/Valentina-DAccardi-FIUME5-2015-matita-su-carta-35-x-245-cm-copia-800x540.jpeg" height="270" style="border: 0px; box-sizing: border-box; height: auto; max-width: 100%; outline: none !important; vertical-align: bottom;" width="400" /></a></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Valentina, invece, ha avuto un’infanzia come tante altre. Da bambina le piaceva tanto disegnare ed ha coltivato la sua passione studiando all’Accademia delle Belle Arti. Aveva solo un secondo nome, come un tatuaggio sulla pelle, come il segno di qualcosa che era stato. Elsa. Come quella nonna che era morta tanti anni prima della sua nascita. Come quella nonna della quale nella sua famiglia non si era mai parlato, se non per brevi, evasivi, fugaci accenni. “Devi dimenticarti tutto, Valentina, questa storia non devi mai raccontarla a nessuno. A nessuno”.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Invece Valentina D’Accardi ha disobbedito e si è messa a cercare, da sola, quelle informazioni sulla sua nonna che nella sua famiglia erano avvolte dal silenzio. La sua ricerca è diventata un lavoro artistico, presentato dalla galleria Abc, che ha colpito i visitatori di SetUp, la fiera di arte contemporanea indipendente che si è svolta a Bologna nell’ultimo fine settimana di gennaio. E che le ha valso anche il premio ‘SetUp artista under 35’ per la migliore opera.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a data-original-title="" href="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/carlino.jpg" style="background: 0px 0px; box-sizing: border-box; color: #90951e; margin-left: 1em; margin-right: 1em; outline: none !important; transition: color 0.3s;" title=""><img alt="carlino" class="alignnone size-medium wp-image-44792" src="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/carlino-800x436.jpg" height="218" style="border: 0px; box-sizing: border-box; height: auto; max-width: 100%; outline: none !important; vertical-align: bottom;" width="400" /></a></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Della vicenda di Elsa Mengoli, nel maggio del 1972 i giornali locali avevano scritto brevi di cronaca. Una donna era scomparsa a Bologna. Un cadavere, qualche giorno dopo, era stato trovato nel Reno, ad una quarantina di chilometri di distanza. Il corpo era reso irriconoscibile dalla corrente. Elsa fu identificata solo per la fede che aveva al dito, dove dentro c’era scritto Ercole, il nome del nonno di Valentina. Chi fece le indagini chiuse subito il caso. La donna, scrissero i giornali, "era un po' esaurita": negli anni settanta mancavano perfino le parole, per parlare di queste cose. Insomma, Elsa Mengoli si era sicuramente suicidata.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a data-original-title="" href="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/matrimonio.jpg" style="background: 0px 0px; box-sizing: border-box; color: #90951e; margin-left: 1em; margin-right: 1em; outline: none !important; transition: color 0.3s;" title=""><img alt="matrimonio" class="alignnone size-medium wp-image-44793" src="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/matrimonio-615x540.jpg" height="351" style="border: 0px; box-sizing: border-box; height: auto; max-width: 100%; outline: none !important; vertical-align: bottom;" width="400" /></a></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
La foto del matrimonio fra Elsa ed Ercole e le copie del ‘Resto del Carlino’ del 1972, aprono la mostra di Valentina D’Accardi. Accanto, ci sono le foto, realizzate in un delicato bianconero, che documentano il viaggio che ha fatto Valentina, nella pianura emiliana, fra Bologna e Ferrara, lungo il Navile e lungo il Reno, per ripercorrere e documentare i luoghi dell’ultimo viaggio del cadavere di quella nonna sconosciuta e dimenticata che le ha lasciato in eredità il secondo nome ed uno scialle bianco che aveva cucito a mano.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a data-original-title="" href="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/percorso.jpg" style="background: 0px 0px; box-sizing: border-box; color: #90951e; margin-left: 1em; margin-right: 1em; outline: none !important; transition: color 0.3s;" title=""><img alt="percorso" class="alignnone size-medium wp-image-44794" src="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/percorso-800x540.jpg" height="270" style="border: 0px; box-sizing: border-box; height: auto; max-width: 100%; outline: none !important; vertical-align: bottom;" width="400" /></a></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
“Avevo questa esigenza – racconta Valentina – perché è una cosa che mi ha segnato la vita, anche perché mi porto il nome di mia nonna come secondo nome ed è un’eredità pesante. Io avevo bisogno di raccontare questa eredità”. E da quella raccomandazione arrivata a mezza voce dalla sua famiglia, “dimentica tutto, non dire niente a nessuno”, ne è nato un piccolo capolavoro che ha la semplicissima capacità di trasformare la storia della famiglia di Valentina nella storia di tutte le famiglie, con i tanti piccoli e grandi segreti, i tanti piccoli e grandi non detti, i tentativi di oblio che finisco per annidarsi, però, nel cervello di chi rimane. E che quando vengono fuori lo fanno con una potenza travolgente.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Edda, Elisa e Giuseppe avevano 11, 10 e 6 anni e Valentina, anziché ritrarli fotograficamente li ha disegnati, ancora bambini, bambini sperduti, per regalare loro quell’infanzia spensierata che non hanno mai avuto. Valentina, con i suoi disegni, ha voluto solo prendersene cura. Senza commiserare, né tantomeno giudicare nessuno.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Edda, la figlia di Elsa, la mamma di Valentina, non aveva mai raccontato niente alla figlia. Un po’ perché non sapeva, un po’ perché il suicidio della propria madre è una di quelle cose con le quali non puoi mai fare i conti: i ricordi sfocati di una bambina sono un modo per crearsi uno scudo che permette di non rovinarsi la vita. “Forse è scivolata, non sapeva nuotare”.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Edda non sapeva niente nemmeno del lavoro di Valentina.<br />
Lo ha visto solo quando ha visitato di SetUp, orgogliosissima di quella bambina che amava tanto disegnare che è diventata grande con la sua arte.<br />
Ed ha pianto quelle lacrime che, per tutta una vita, le avevano detto che non si dovevano piangere.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
(per <a href="http://www.glistatigenerali.com/arte_musei-mostre/ilfiumechesipresemianonna/">Gli Stati Generali</a>)</div>
<div class="tag-cat" style="background-color: white; border-bottom-color: rgb(129, 129, 129); border-bottom-style: solid; border-bottom-width: 1px; border-top-color: rgb(129, 129, 129); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; box-sizing: border-box; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 24.2857px; margin: 20px 0px; outline: none !important; padding: 20px 0px;">
</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-26182360414014841062016-01-30T16:05:00.004+01:002016-01-30T16:05:48.785+01:00Tanti auguri, Giorgia Meloni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="df1uk-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="df1uk-0-0">Cara Giorgia Meloni</span><span data-offset-key="df1uk-2-0">,</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="4r5mo-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="4r5mo-0-0"><br /></span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="4r5mo-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="4r5mo-0-0">il fatto che tu stia aspettando un bambino è una notizia meravigliosa. Ti faccio i migliori auguri con tutto il cuore, a te, al futuro padre ed al piccolo o piccola che verrà al mondo. Spero che il bambino/a abbia una vita felice e serena. </span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="4r5mo-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="4r5mo-0-0"><br /></span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="4r5mo-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="4r5mo-0-0">Anzi, sono certo che l'avrà, perché verrà al mondo da due genitori che lo/la ameranno molto, che si riveleranno attenti e premurosi e, non ultimo (non facciamo gli ipocriti) che vivono in un contesto socio-economico tale per cui a questo bambino/a non mancherà niente da un punto di vista materiale.</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="63a2m-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="63a2m-0-0"><br /></span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="63a2m-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="63a2m-0-0">La situazione affettiva, sociale, materiale e spirituale del tuo bambino, però, non cambierà di una virgola se anche ad altri bambini uguali identici a lui, che nascono in contesti diversi, saranno riconosciuti gli stessi diritti, le stesse tutele e le stesse opportunità.</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="fn208-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="fn208-0-0"><br /></span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="fn208-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="fn208-0-0">Anzi, credo che sarà un adulto più felice, se potrà nascere in un mondo più giusto.</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="5ujbb-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="5ujbb-0-0">Sarà un adulto più libero, perché la libertà è più bella e più vera se sono liberi anche gli altri.</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="6mp4b-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="6mp4b-0-0"><br /></span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="6mp4b-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="6mp4b-0-0">E sarebbe molto bello che i bambini che stanno venendo al mondo crescessero in un paese con un'aria un po' più respirabile di quella nella quale è cresciuta la nostra generazione.</span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="80af6-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="80af6-0-0"><br /></span></div>
<div class="_45m_ _2vxa" data-block="true" data-offset-key="80af6-0-0" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 18px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="80af6-0-0">Un abbraccio</span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-27739680600020171882016-01-15T13:47:00.004+01:002016-01-15T13:47:59.604+01:00Ma che dite?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Ovviamente qua dissentiamo con tutta la nostra forza<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBnKSVhIYuG4ulGZsEa7RdqwBXCikk1vfrZn9t-ZhfE-m3LHTFlQlXsY12_lNM4qv18xHvHluAThaPPy-U8nD17q8t6v82ppeYUkWgjJqSxCqmu-2VVijb-jcqTGtp4SLmSxOVaFkAdYTu/s1600/12539920_10208992121819468_212204979_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBnKSVhIYuG4ulGZsEa7RdqwBXCikk1vfrZn9t-ZhfE-m3LHTFlQlXsY12_lNM4qv18xHvHluAThaPPy-U8nD17q8t6v82ppeYUkWgjJqSxCqmu-2VVijb-jcqTGtp4SLmSxOVaFkAdYTu/s400/12539920_10208992121819468_212204979_n.jpg" width="300" /></a></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-72492402923672107452016-01-09T14:30:00.002+01:002016-01-09T16:05:14.351+01:00Cosa sta succedendo a Bologna in vista delle elezioni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaU0SVbpgzQIcDo3unJUX37zzOEx5XKGE4oOUa_GpU2EH02AqcKWPJ704P6TfVoTDXL7xGDB3uGNfjf86iuqAG5MEJSv-dEfILWccAI9MxyfRUAW68m0LL1aDR94IWAwJ31p-MSRyE4GsW/s1600/IMG_2799.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="331" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaU0SVbpgzQIcDo3unJUX37zzOEx5XKGE4oOUa_GpU2EH02AqcKWPJ704P6TfVoTDXL7xGDB3uGNfjf86iuqAG5MEJSv-dEfILWccAI9MxyfRUAW68m0LL1aDR94IWAwJ31p-MSRyE4GsW/s400/IMG_2799.JPG" width="400" /></a></div>
<br />
Bologna, oltre ad essere, storicamente, una delle città simbolo della sinistra italiana, è anche – secondo uno dei luoghi comuni più frusti della politica italiana – una <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">città-laboratorio</strong>. Si tratta di un luogo comune che però ha qualche fondamento di verità: è stata la città dove il Pci ha provato ad accreditarsi come forza di governo riformista, quella dove è nato l’Ulivo e dove, con il primo V-day, Beppe Grillo ha di fatto fondato il Movimento 5 Stelle.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Anche nelle elezioni del prossimo giugno (la data più probabile sembra il 12, con eventuale ballottaggio il 26) si stanno determinando delle dinamiche interessanti per l’evoluzione di tutte le forze in campo, che potrebbero essere delle prove generali per quello che succederà a livello nazionale. Paradossalmente molto di più di quanto sta avvenendo in città più importanti, come Roma e Milano, dove le dinamiche localistiche sembrano essere più influenti che a Bologna.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Visto che un sacco di amici che abitano in giro per l’Italia mi chiedono cosa diavolo stia succedendo a Bologna, metto in fila un po’ di cose, sullo stato dell’arte a cinque mesi dal voto.</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;"><br style="box-sizing: border-box; outline: none !important;" />PD</strong></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<a data-original-title="" href="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/Virginio_Merola_2014_02-e1452344159856.jpg" style="background: 0px 0px; box-sizing: border-box; color: #90951e; outline: none !important; transition: color 0.3s;" title=""><img alt="Virginio_Merola_2014_02" class="alignleft wp-image-42521 size-thumbnail" src="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/Virginio_Merola_2014_02-400x270.jpg" height="270" style="border: 0px; box-sizing: border-box; height: auto; max-width: 100%; outline: none !important; vertical-align: bottom;" width="400" /></a></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Il Pd ha un candidato ed è il sindaco uscente <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">Virginio Merola</strong>.<br />
E’ un personaggio poco mediatico che nei suoi cinque anni da sindaco ha frequentato poco i salotti televisivi. La sua giunta ha puntato molto sulla riqualificazione del centro, sulle pedonalizzazioni, sulla sobrietà, sull’immagine internazionale della città, sul rilancio del turismo ed ha preso decisioni su alcune questioni infrastrutturali che erano in sospeso da decenni. In linea di massima non è un grande trascinatore di folle, ma, per il suo stile mai sopra le righe, gode di un certo consenso anche alla luce di alcune decisioni che lo hanno fatto apprezzare dall’ala sinistra del Pd (a luglio ha riallacciato l’acqua ad un immobile occupato, è stato in prima fila per la trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero). All’interno della dialettica del Pd, Merola non è ben collocabile: renziano senza essere un ultras, ha sempre avuto un atteggiamento abbastanza distaccato rispetto ai dibattiti interni.<br />
Dentro il suo partito c’è chi ha provato a fargli le scarpe, poi, dopo una lunga discussione e un paio di sondaggi a lui favorevoli tutti si sono messi a sostenerlo più o meno convintamente. Compresi i dirigenti locali del Pd che gli avevano fatto la guerra, che hanno capito benissimo che un’eventuale sconfitta bolognese metterebbe la parola fine a più di una carriera politica in ascesa, come avvenne nel 1999 quando Guazzaloca sconfisse la sinistra.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Il Pd a Bologna rimane un partito organizzato e con un certo seguito: certo, niente di paragonabile a ciò che era fino a vent’anni fa, ma con sezioni attive, la forza economica delle cooperative alle spalle e la macchina di partecipazione delle feste dell’Unità, ha ancora la possibilità di mobilitare un certo consenso.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
L’opzione di una sconfitta non viene presa nemmeno in considerazione, mentre la vittoria al primo turno, stavolta, sembra un’impresa piuttosto complessa, anche se non impossibile, da raggiungere.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">CENTRODESTRA</strong></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Matteo Salvini ha scelto Bologna per organizzare la sua manifestazione nel quale si è presentato sul palco con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. La scelta del candidato, tuttavia, rimane lontanissima. La Lega ha candidato <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">Lucia Borgonzoni</strong>, consigliera comunale. In campo c’è anche <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">Galeazzo Bignami</strong>, consigliere regionale 40enne, campione di preferenze, di Forza Italia ma con un pedigree (come suggerisce anche il nome) di destra-destra e non particolarmente amato dai vertici del suo partito per la sua allure da rottamatore.<br />
L’obiettivo è portare il centrosinistra al ballottaggio. Dal 1999, dalla storica vittoria di Guazzaloca, il mantra del centrodestra bolognese è: ‘serve un civico’, per prendere voti anche a sinistra. Qualcuno sogna di ricandidare (come già nel 2009) l’imprenditore e padre del Motor Show Alfredo Cazzola. Altrimenti rimane molto più che un’ipotesi la candidatura di<strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;"> Ilaria Giorgetti</strong>, presidente del Quartiere Santo Stefano, l’unico di Bologna in mano al centrodestra. E’ indipendente rispetto ai partiti, ha molti estimatori ed è cognata di Maurizio Sacconi.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Rimane l’incognita Ncd-Udc: Lega e Fdi non vogliono alleati che a Roma stanno con Renzi, Forza Italia lavora per una mediazione. Per mesi c’è stato un certo attivismo da parte del minsitro dell’ambiente, bolognese doc, <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">Gian Luca Galletti</strong>. Rimasto però schiacciato, con i suoi, fra un’alleanza impossibile con il Pd (che peraltro non avrebbe avuto la minima intenzione di regalare ai centristi il sindaco della sua città simbolo) ed una molto complicata col resto del centrodestra.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">M5S</strong></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<a data-original-title="" href="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/bugani-e1452345548926.jpg" style="background: 0px 0px; box-sizing: border-box; color: #90951e; outline: none !important; transition: color 0.3s;" title=""><img alt="bugani" class="alignleft wp-image-42527 size-thumbnail" src="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/bugani-400x270.jpg" height="270" style="border: 0px; box-sizing: border-box; height: auto; max-width: 100%; outline: none !important; vertical-align: bottom;" width="400" /></a></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Anche per il Movimento 5 Stelle Bologna è una città dal forte valore simbolico. Con il primo V-day, quello del 2007, svoltosi in piazza Maggiore, il M5S è nato come soggetto politico. Qui ha ottenuto i primi risultati elettorali degni di nota, ha eletto i primi consiglieri. In regione, a Parma, ha conquistato la prima città importante. Ma qui sono venuti fuori, prima che altrove, anche gli scontri, con il seguito di espulsioni ed epurazioni.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Il candidato c’è già e si chiama <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">Massimo Bugani</strong>. Già candidato sindaco cinque anni fa, è stato capogruppo in<br />
consiglio comunale ed è considerato un fedelissimo di Grillo e Casaleggio. Nell’ultima edizione di Italia a 5 Stelle a Imola è stato il ‘presentatore’, rimanendo sul palco per due giorni di fila. La sua candidatura è stata, praticamente, decisa dall’alto. Non c’è stata, infatti, come da tradizione (e forse è la prima volta che avviene nella storia del movimento) nessuna votazione, nessuna consultazione, nessuna scelta della base.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Anche se la scelta di Bugani è apparsa in qualche modo ‘naturale’, una parte consistente della base grillina si è rivoltata, con documenti e lettere aperte in cui si chiedevano primarie. Ad una prima apertura è seguita, pochi giorni dopo, l’espulsione di <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">Lorenzo Andraghetti</strong>, che si era candidato a sfidare Bugani. La mancanza di primarie è stata giustificata con questioni regolamentari, di tempi e di scadenze che, anche se ci sono state, non sono state pubblicizzate come fa tradizionalmente il Movimento 5 Stelle. Resta da vedere se questa spaccatura si tradurrà in una penalizzazione elettorale.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Il Movimento 5 Stelle, a Bologna, ha come obiettivo dichiarato quello di portare Merola al ballottaggio.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">SINISTRA</strong></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
A sinistra del Pd c’è un grandissimo movimento.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Si è formata la ‘Coalizione civica’: promossa da <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">Mauro Zani</strong>, ex deputato Ds in polemica feroce col Pd, è formata da una vastissima platea di sigle e ‘sensibilità’: ex rifondazione, pezzi di Cgil, i civatiani di ‘Possibile’, grillini dissidenti, esponenti di centri sociali. La coalizione civica si è messa in moto da mesi, con un certo attivismo mediatico. Le viene imputato però di avere una posizione di opposizione più nei confronti di Renzi e del suo modo di intendere il Pd che non di come sia stata governata Bologna negli ultimi cinque anni.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Il primo effetto politico è stata la spaccatura di Sel che negli ultimi cinque anni è stata fedele alleata di Merola e che in Regione governa con Bonaccini ed il Pd. Una parte del partito si è unita alla coalizione civica, un’altra parte, fra cui i vertici cittadini, ha dichiarato di lavorare per Merola. Il partito nazionale, come risposta, ha commissariato la federazione bolognese, imponendo un’alleanza con la Coalizione civica.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
I ‘meroliani’ di Sel, alla fine, potrebbero dar vita ad una lista civica che copra a sinistra il bis del sindaco. Potrebbe guidarla (come del resto già avvenne nel 2011) <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">Amelia Frascaroli</strong>, assessore uscente al welfare, cattolica, prodiana, in prima fila nella gestione degli effetti degli sgomberi delle occupazioni di case. A lei potrebbero aggiungersi altri esponenti indipendenti di sinistra che possono riuscire a mobilitare significativi pezzi di città. Con questa, al momento ipotetica lista, il Pd ha un rapporto conflittuale: sa che è l’unica speranza per evitare il ballottaggio, ma potrebbe anche togliere moltissimi voti al partito.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Tornando alla ‘Coalizione civica’, invece, non ha ancora affrontato il nodo del candidato sindaco, un tema delicatissimo sul quale le diverse anime potrebbero entrare in contrasto fra loro. Se ciò non dovesse succedere e il rassemblement di sinistra improntasse la sua campagna elettorale sulla diversità ontologica ancor prima che programmatica rispetto al Pd, l’osservazione dei suoi risultati sarebbe uno degli aspetti più interessanti delle elezioni bolognesi.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">FATTORE ‘P’ </strong></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Da un paio d’anni a questa parte nella politica bolognese si parla moltissimo di procura.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Le inchieste della <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">procura di Bologna</strong> furono protagoniste delle ultime elezioni regionali (novembre 2014). Il presidente della Regione Vasco Errani si dimise dopo che la corte d’appello lo condannò (condanna poi annullata dalla Cassazione) per falso ideologico, per aver firmato una dichiarazione che la procura di Bologna ritenne reato. I possibili candidati del Pd facevano tutti parte di una maxi inchiesta che riguardava i rimborsi di tutti i consiglieri regionali: la posizione di Stefano Bonaccini venne stralciata a seguito di un chiarimento (gli furono contestati rimborsi irregolari per alcune migliaia di euro che lui dimostrò essere legittimi). Lo stesso trattamento non venne riservato ad altri potenziali candidati, come Matteo Richetti, prosciolti solo mesi dopo.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
E’ stata la procura ad ordinare alcuni sgomberi di case occupate o del centro sociale Atlantide, le questioni che più hanno messo in fibrillazione la politica bolognese negli ultimi mesi. La procura ha iscritto al registro degli indagati sia Merola sia la Frascaroli, per abuso d’ufficio, per aver riallacciato l’acqua, nello scorso luglio, ad un immobile occupato dove erano anche dei minorenni. Alcuni magistrati hanno querelato per diffamazione i capigruppo di Pd e Sel per aver criticato questa scelta.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Il clima, insomma, non è dei più sereni.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">FATTORE ‘Z’</strong></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<a data-original-title="" href="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/zuppi-e1452345683320.jpg" style="background: 0px 0px; box-sizing: border-box; color: #90951e; outline: none !important; transition: color 0.3s;" title=""><img alt="zuppi" class="alignleft wp-image-42528 size-thumbnail" src="http://www.glistatigenerali.com/wp-content/uploads/2016/01/zuppi-400x270.jpg" height="270" style="border: 0px; box-sizing: border-box; height: auto; max-width: 100%; outline: none !important; vertical-align: bottom;" width="400" /></a><br />
Infine, ma non meno importante, c’è il fattore Z, che sta per Zuppi, ovvero il nuovo vescovo di Bologna. Da dicembre, infatti, <strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">Matteo Maria Zuppi</strong>, romano, prete di strada, vicino alla comunità di Sant’Egidio ha interrotto in maniera piuttosto brusca, e molto in linea con papa Francesco, la tradizione ultradecennale di vescovi bolognesi ultra-conservatori.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Nella chiesa bolognese è stato un piccolo terremoto: sono cambiate radicalmente le priorità e le parole d’ordine, nelle sue tante apparizioni natalizie Zuppi si è rivelato agli antipodi del suo predecessore Carlo Caffarra, sia nei modi che nei messaggi. Ha parlato di poveri, di rifugiati, di emergenza casa, di accoglienza e di misericordia, quando il precedente arcivescovo non perdeva mai l’occasione per richiamare i fedeli sui temi della famiglia, dell’etica e, ultimamente, anche dell’identità cristiana.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Una rivoluzione che ha spiazzato un po’ tutti, a cominciare dal Pd bolognese che a tutto era abituato fuorché ad essere scavalcato a sinistra dalla Curia. In città l’influenza della Chiesa è molto più importante che altrove e non solo perché (avendo ereditato la multinazionale dei cancelli Faac) è una delle diocesi più ricche del mondo. Fino a 155 anni fa Bologna faceva parte dello stato pontificio ed un’anima papista e clericale è sempre convissuta al fianco di quella comunista.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
D’altronde queste sono cose che dallo spirito di una città non è che si possono cancellare così, da un secolo all’altro.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
(pubblicato su <i><a href="http://www.glistatigenerali.com/bologna_partiti-politici/cosa-sta-succedendo-a-bologna-in-vista-delle-elezioni/">Gli Stati Generali</a>)</i></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-88295991051314221702016-01-04T20:15:00.003+01:002016-01-04T20:18:23.665+01:00Le foto di tutti<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8fWee9uiiKvzPh25fFEW2_ZFQdxN8tRXChK0IOUIsl7TaSS86VhRfJkTWFJxW8sIoMiFuKefBauAyZbh8GxoZTindJUDLpbbe0FiayNd-Vim8oSefQ9ZU-iMH53RWSetwUi-pmpkHSNSF/s1600/occhio-facebook-800x540.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8fWee9uiiKvzPh25fFEW2_ZFQdxN8tRXChK0IOUIsl7TaSS86VhRfJkTWFJxW8sIoMiFuKefBauAyZbh8GxoZTindJUDLpbbe0FiayNd-Vim8oSefQ9ZU-iMH53RWSetwUi-pmpkHSNSF/s320/occhio-facebook-800x540.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Alcuni casi, negli ultimi giorni, hanno riportato al centro del dibattito l’utilizzo di foto pescate qua e là sui social network. il primo è quello della giovane donna morta di parto a Brescia, <a data-original-title="" href="http://www.corriere.it/politica/16_gennaio_02/donne-incinte-morte-ministra-lorenzin-invia-ispettori-48059e3a-b178-11e5-b083-4e1e773a98ad.shtml" style="background: 0px 0px; box-sizing: border-box; color: #90951e; outline: none !important; transition: color 0.3s;" title="">ricordata sui media con un’immagine che lei stessa ha pubblicato su Facebook</a>, radiosamente incinta, in un’atmosfera natalizia. L’altro è quello della sorella di Stefano Cucchi, <a data-original-title="" href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10206735789186530&set=a.10200795208715731.1073741827.1628541825&type=3&theater" style="background: 0px 0px; box-sizing: border-box; color: #90951e; outline: none !important; transition: color 0.3s;" title="">che ha postato le foto di uno dei carabinieri</a> <span style="box-sizing: border-box; line-height: 1.5; outline: none !important;">accusato di aver pestato a morte il fratello.</span><br />
<span style="box-sizing: border-box; line-height: 1.5; outline: none !important;"></span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Un utilizzo certo spregiudicato, sul quale è giusto discutere se sia legittimo o meno. Per motivi diversi:”editoriale” il primo, “politico” il secondo. Un dibattito che spesso non tiene conto di un dato: quelle foto erano lì, a disposizione di tutti, pubblicate in un momento di quotidiana serenità dai diretti interessati, quando non potevano immaginare che quelle foto sarebbero potute essere utilizzate per questioni di interesse pubblico. E non semplicemente “pubblicate”, perché pubbliche lo erano già. Ma proposte ad una platea più ampia di quella ristretta della propria cerchia di amicizie social.<br />
<br />
Ognuno di noi, se ci pensa bene, ne ha almeno qualcuna: innocue foto che indulgono al nostro narcisismo, che raccolgono qualche ditino alzato dei nostri amici, ma che potrebbero essere serenamente proposte, drammaticamente fuori dal contesto in cui sono state scattate, ad un pubblico vastissimo se, per qualche ragione (in linea di massima qualcosa di brutto) dovessimo trovarci al centro della cronaca.<br />
<br /></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Chiunque abbia cominciato a fare il cronista in provincia almeno dieci anni fa si è quasi certamente misurato con un esercizio giornalistico scomparso: la ricerca della foto del morto.<br />
<br /></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Se c’era un morto di interesse pubblico (il caso più tipico un giovane morto in un incidente stradale) c’era da cercare la foto. Oggi non lo si fa più: si clicca col destro sulla foto del profilo di Facebook o su una trovata su Instagram, si salva l’immagine ed il gioco è fatto.<br />
<br /></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
Nell’epoca pre-social i colleghi più anziani ti guardavano divertiti: “Adesso vediamo se hai il pelo sullo stomaco che serve per fare questo mestiere”. A meno che il morto in questione non fosse impegnato in un’associazione, nello sport o in politica (in questo caso ci sarebbe stata una ragionevole speranza di avere una sua immagine nell’archivio del giornale) non restava che armarsi della peggiore faccia di tolla possibile, farsi passare i bruciori di stomaco e, vergognandosi un po’, contattare amici o genitori del morto, ragionevolmente sconvolti, per chiedere loro una foto del loro caro appena dipartito.<br />
<br /></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
C’erano due possibili reazioni: chi ti apriva in maniera inaspettata le porte e l’album di famiglia per scegliere, con te, la foto più bella possibile, quasi consolato che il giornale della città volesse ricordare il suo caro appena scomparso. E’ un atteggiamento quasi incomprensibile: i sociologi dicono che faccia parte dell’elaborazione del lutto.<br />
<br /></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
C’era poi chi reagiva con disprezzo: “<strong style="box-sizing: border-box; outline: none !important;">vai a farti fottere, ignobile sciacallo</strong>“.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<br />
Chiunque si sia cimentato con questa attività, almeno una volta se lo è sentito dire.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<br />
E anche se sapevi che stavi facendo solo il tuo lavoro, sentirsi dire, con gli occhi fissi nei tuoi, “vai a farti fottere, ignobile sciacallo” dalla voce di una mamma che ha appena perso il proprio figlio era importante per ricordarsi che quella foto innocua, spesso gioiosa, aveva assunto, all’improvviso, tutto un altro significato. E che questo mestiere non si può fare senza rispettare le persone ed i loro sentimenti.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<br />
Bisognerebbe che quella voce e quegli occhi rimbombassero sempre nella testa di chiunque clicca col destro e poi fa salva immagine.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<br />
(pubblicato su <a href="http://www.glistatigenerali.com/internet-tech_media/le-foto-di-tutti/">www.glistatigenerali.com</a>)</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; clear: both; color: #313335; font-family: Raleway, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 1.7em; list-style: none; outline: none !important; padding: 0px 0px 10px;">
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-84389424722195666852015-11-03T19:27:00.000+01:002015-11-03T19:29:31.875+01:00L'Expo ci ha insegnato che abbiamo disimparato a ragionare<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Tutti quelli che si sentono in dovere di esprimersi sul risultato dell'Expo, dai leader politici a chi ne parla al bar o sui social, si dividono in due categorie: quelli secondo i quali l'Expo è stato un successo clamoroso e quelli secondo i quali è stato un flop totale. E' chiaro che qualcuno dirà pure una di queste due cose per ragioni strumentali, ma io credo che la maggior parte di chi lo dice ci creda davvero.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFhfGOMr4jjNYDs3QWLL8cQhdo4lgGT6CVPSaqiNTxd3iNip9NoBHki9quOBG3nh76V520JFhQPC4eLug1xuFfD9ibrAaeP0xGk9cLQaO53jB6CII4y-cFqhHkDcI8z4oLhsVPUG31w9QA/s1600/albero-della-vita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFhfGOMr4jjNYDs3QWLL8cQhdo4lgGT6CVPSaqiNTxd3iNip9NoBHki9quOBG3nh76V520JFhQPC4eLug1xuFfD9ibrAaeP0xGk9cLQaO53jB6CII4y-cFqhHkDcI8z4oLhsVPUG31w9QA/s320/albero-della-vita.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Visto che di disamine su come sia andato veramente l'Expo ne avete lette e sentite anche troppe, vi risparmio la mia, che peraltro non sarebbe nemmeno approfondita o circostanziata.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Una delle cose che però ci ha insegnato l'Expo è che abbiamo disimparato a ragionare.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
E' possibile che una cosa complessa come è stata l'Expo di Milano, con un miliardo di implicazioni, problemi, opportunità, contraddizioni, inchieste, relazioni possa essere liquidato così?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
O un successo o un flop? </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Sostenendo, peraltro una posizione, in entrambi i casi, talmente assoluta da essere evidentemente inconciliabile con l'altra.</div>
<br />
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-77119875926616631862015-10-09T10:44:00.003+02:002015-10-09T10:44:58.277+02:00Marino, o dell'uso dell'opinione pubblica da parte della politica<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="getty embed image" style="background-color: white; color: #a7a7a7; display: inline-block; font-family: 'Helvetica Neue',Helvetica,Arial,sans-serif; font-size: 11px; max-width: 594px; width: 100%;">
<div style="height: 0; overflow: hidden; padding: 66.498316% 0 0 0; position: relative; width: 100%;">
<iframe frameborder="0" height="395" scrolling="no" src="//embed.gettyimages.com/embed/470066942?et=7Jx5LXdQTaBANzSo_hOIFA&viewMoreLink=on&sig=ZdOBU-jhduI1CJ3lYuz4zgqZRZxRN2iOEJ7GGD4uVuo=&caption=true" style="display: inline-block; height: 100%; left: 0; position: absolute; top: 0; width: 100%;" width="594"></iframe></div>
<div style="margin: 0;">
</div>
<div style="margin: 0 0 0 10px; padding: 0; text-align: left;">
<a href="http://www.gettyimages.com/detail/470066942" style="border: none; color: #a7a7a7; display: inline-block; font-weight: normal !important; text-decoration: none;" target="_blank">View image</a> | <a href="http://www.gettyimages.com/" style="border: none; color: #a7a7a7; display: inline-block; font-weight: normal !important; text-decoration: none;" target="_blank">gettyimages.com</a></div>
</div>
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Una doverosa premessa: per giudicare un sindaco, io credo, bisogna vivere nella città che quel sindaco amministra. Non abitando a Roma non ho gli strumenti per dire se per due anni e mezzo Marino sia stato o non sia stato un buon sindaco o se sia stato giusto o meno costringerlo alle dimissioni Non m'interessa, qui, difenderlo o attaccarlo. M'interessa solo riflettere su come funzionano, o almeno come sono funzionati stavolta, i rapporti fra politica, amministrazione e opinione pubblica.<br />
<br />
<a name='more'></a>E' sacrosanto che un partito, ad un certo punto, per svariati motivi, decida di sfiduciare un sindaco. Da quando (una ventina d'anni) il sindaco è eletto direttamente dai cittadini, questa opzione è diventata molto rara e vi si ricorre solo quando ci sono motivi piuttosto pesanti. Perché la conseguenza è che arriva un commissario prefettizio e che le successive elezioni saranno, per forza di cose, condizionate dal casino che si è combinato.<br />
<br />
Marino, in due anni è mezzo, si è fatto molti nemici. Ma non è stato (secondo quanto ho letto, mi hanno raccontato gli amici romani, ho visto nelle mie sporadiche frequentazioni della Capitale) un sindaco immobile. Ha fatto delle cose. Parecchie cose. Che come sempre (succede ad ogni sindaco) suscitano dibattiti, toccano interessi, rendite di posizione e comodità personali. Aggravate dal fatto che Roma è forse la città più maledettamente complicata da amministrare di tutta l'Europa, per un sacco di ragioni che non sto qui a spiegare.<br />
<br />
Il Pd avrebbe potuto, avrebbe dovuto dire: "le politiche di Marino non ci vanno più bene, si faccia da parte". Spiegandolo. Invece ha preferito ingaggiare una guerra di logoramento, finché non ha trovato un casus belli da poter cavalcare e sul quale fomentare l'opinione pubblica, come alcune migliaia di euro spese in rappresentanza.<br />
<br />
Io non voglio entrare nel merito se queste spese siano o meno legittime o giuste.<br />
<br />
Ma licenziare un sindaco (che, bene o male, ha attraversato 'mafia capitale', ha gestito una situazione ai limiti dell'irreale in mezzo ad un miliardo di problemi e polemiche di varia natura) facendo finta di credere e facendolo credere all'opinione pubblica che il motivo è una cena scroccata, non solo è assurdo, ma è un suicidio politico.<br />
<br />
Se il prossimo sindaco di Roma sarà del Movimento 5 Stelle, il centrosinistra di Roma (Pd, ma anche Sel) saprà a chi dare la colpa.<br />
<br />
Se non si ha la forza politica di licenziare un sindaco con le ragioni della politica e si scelgono scorciatoie 'grilline', aizzando l'opinione pubblica su temi dai quali ormai anche il Movimento 5 Stelle si è evoluto (e lo si fa quando peraltro si hanno in altre zone d'Italia sindaci e governatori sotto inchiesta per faccende ben più gravi) sarà bene non stupirsi quando gli elettori sceglieranno l'originale.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-15276618382764491212015-07-14T19:06:00.001+02:002015-07-14T19:17:22.065+02:00Guida d'Italia secondo le playlist di Spotify<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Spotify ha fatto delle playlist sulle cose che si ascoltano nelle varie città. Non sono i pezzi più ascoltati, ma piuttosto le cose, anche di super nicchia, che si ascoltano in quella città più che altrove. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Si imparano più cose sulle città con le playlist di Spotify di quanto si potrebbe ragionevolmente immaginare. <a href="https://insights.spotify.com/us/2015/07/13/musical-map-of-the-world/" target="_blank">La mappa con le relative playlist è qui</a>. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Di seguito, invece, una guida d'Italia (o meglio degli italiani) secondo Spotify.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"></span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>Torino</b></span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Headliner: Eugenio in via di Gioia</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Nume tutelare: Subsonica </span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Tamarrata: Il Pagante</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Elegante e distaccata, e come potrebbe essere altrimenti. Torino è una città con una scena musicale vivace e la playlist di Spotify lo conferma. Tanti esperimenti, tanta innovazione, tanti progetti, alcuni convincenti, altri meno, ma va bene così. Perché poi in mezzo salta fuori qualche perla come Bianco e Levante, oltre agli Eugenio. Il capitolo mainstream è abbastanza assortito, con un po' di rap, una spruzzatina di rock e il pop da classifica che tiene ma non invade.</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>Milano</b></span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Headliner: Low low mostro</span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Nume tutelare: Vasco Rossi</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Tamarrata: (c'è l'imbarazzo della scelta)</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Milano, anche in tempi di Expo, si conferma metropoli dall'anima inafferrabile. Vincono i rapper, Fedez, JAx, Briga, Marracasch. Vincono a mani basse. I Kolors seppelliscono il rock, forse animati da una rivalsa della Milano da bere. Il pop più commerciale e i prodotti dei talent qui hanno più spazio che altrove, vanno forte Marco Mengoni e Malika Ayane. A differenza di altre città c'è poca memoria e non compaiono cantautori.</span></span><br />
<br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>Genova</b></span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Headliner: Dela Pai Pai</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Nume tutelare: Fabrizio De André</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Tamarrata: The Fingerz</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Come si può spiegare questa fascinazione di una delle capitali della canzone italiana per il rap? Ma, nella playlist di Spotify un sacco di Mc che io francamente non conoscevo. A tenere alta la bandiera di un rock leggerino, ma sempre ben fatto, i miti locali Ex-Otago. E poi tanto Nek, tanto Jovanotti, tanto Tiziano Ferro, tanti talent, perfino Biagio Antonacci. Per fortuna c'è chi si ricorda di Faber. Ma non di tutti gli altri grandissimi. Peccato</span></span><br />
<div>
<br /></div>
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>Bologna</b></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Headliner: Nobraino.</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Nume tutelare: Lucio Dalla e Francesco Guccini</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Tamarrata: Inoki</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">E' la città più indie d'Italia. Sarà per il fatto che ci sono molti studenti, sarà per la presenza di alcuni rock club di alto livello. Mi va molto il rock un po' fighetto di Marta sui Tubi e Thegiornalisti, senza trascurare una vena intimista con Dente, Levante, Cristina Donà. Sventolano anche le bandiere di Vasco Brondi e quella intramontabile dei Tre Allegri Ragazzi Morti. I prodotti dei talent qui attecchiscono meno che altrove. Il classico permane anche con Vasco Rossi e Ligabue, i cantautori sono venerati e Cesare Cremonini si fa ambasciatore di una città dalle mille anime.</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>Firenze</b></span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Headliner: Bobo Rondelli</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Nume tutelare: Fabrizio De André</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Tamarrata: Deborah Iurato</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Raffinatissima. Forse la playlist più bella, che pesca a piene mani nelle glorie musicali toscane, senza guardare troppo al campanilismo. Ricorrono i Gatti Mèzzi, Appino, gli Zen Circus, ma anche i Baustelle, i Negrita e, come potrebbe mai mancare quando si parla di Firenze, la Bandabardò. Stando più sul mainstream Firenze ama più di altre città Jovanotti. Pochi classiconi, poca nostalgia, qua e là qualche profugo di Amici e di X Factor. I Litfiba e Diaframma non riescono ad essere profeti in patria.</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>Roma</b></span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Headliner: Orchestraccia</span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Nume tutelare: Rino Gaetano</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Tamarrata: Gue Pequeno</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Ecco che la Capitale nei suoi momenti più difficili tira fuori la sua anima popolare e pesca a piene mani nelle musiche che, irrispettose e insofferenti, escono dai suoi rioni: non solo la combriccola di Conidi, ma anche Mannarino e poi tutta la scuola romana di Silvestri, Fabi, Gazzé. Poi il muro del canto, Venditti e Califano. Tra le robe che passano le radio commerciali vince a mani basse Tiziano Ferro. Poi Hip hop e funky che a Roma sfondano più dell'indie rock.</span></span><br />
<br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>Napoli</b></span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Headliner: Clementino</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Nume tutelare: Pino Daniele </span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Tamarrata: tutto e niente</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Sotto il Vesuvio c'è un mondo a sé, meraviglioso, anche se a tratti incomprensibile. Ma completamente a se stante rispetto al resto d'Italia. C'è una lingua viva che si evolve e una tradizione che prova a interpretare un presente complicato. C'è il rap che però non ha niente a che fare con Milano. C'è una meravigliosa scena folk (i Foja, grandi) e poi tutto il microcosmo dei neomelodici, incomprensibili fenomeni di rock star regionali come Gigi Finizio. E in linea di massima pochissima roba in italiano. Canta Napoli, viva Napoli!</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>Palermo</b></span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Headliner: Alessio Bondì</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Nume tutelare: Carmen Consoli</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Tamarrata: non pervenute.</span></span><br />
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">La sorpresa assoluta. Non solo Bondì, in Sicilia, ragazzi, si ascolta un sacco di bella musica, il malinconico Lello Analfino, lo ska mediterraneo degli Shakalab, la grazia leggera e intelligente della Rappresentante di lista, i divertentissimi Tinturia e Dimartino che è sempre più bravo. Tié, per trovare robe commerciali o stupide bisogna scorrere parecchio la playlist e comunque se ne trovano poche. Poche, per la verità, anche le cose un po' stagionate. Ma a Palermo c'è una meravigliosa tradizione e tantissimi giovani che la sanno reinterpretare. E questo basta e avanza.</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3118722399531505116.post-56495889231292316972015-07-13T11:10:00.003+02:002015-07-13T12:28:44.927+02:00Lucchio, Europa.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="474m-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$474m" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="474m-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$474m.0:$474m-0-0">Oggi è il 13 luglio e per me è un anniversario particolare.</span></div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="474m-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$474m" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
Nel 1944 (poco prima di Sant'Anna di Stazzema e di Marzabotto) le truppe tedesche invaseroi Lucchio (il paese dei miei nonni), rastrellarono tutti gli abitanti e minacciarono di fare una strage. Poi non la fecero.</div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="9j3ck-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$9j3ck" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<a name='more'></a>Qualche anno fa ci ho fatto sopra un <a href="https://www.youtube.com/watch?v=dNakOvFhz7g" target="_blank">piccolo documentario</a>. Ho raccontato una storia senza nessuna pretesa di ricostruzione storica.</div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="116fj-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$116fj" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
Per mantenere la memoria, soprattutto, di una storia minima, che non è entrata nei libri di storia perché non è successo niente, ma che ha contribuito a creare l'identità collettiva di una di quelle piazze dove ognuno di noi ha imparato a respirare la democrazia.</div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="77ssd-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$77ssd" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
Ma che oggi serve a ricordarmi come mai è nata l'Europa.</div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="18p6-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$18p6" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
Si erano fatti la guerra, si misero a un tavolo per promettersi "mai più".</div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="6ch6i-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$6ch6i" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
La mia generazione è finalmente europea. E' quella dell'Erasmus, quella di voli low cost, quella della moneta unica, quella abituata a usare poco il passaporto, quella che ha amici sparsi in tutta Europa, quella che è cresciuta con i racconti di guerra dei nonni che ci fanno capire perché l'Europa è una cosa bella, anche se è governata da una politica egoista che ha ridotto quel sogno a piccoli interessi finanziari.</div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="6moce-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$6moce" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
E allora è bello ripartire dai racconti dei nonni. Che ci ricordano che l'Europa è e deve restare il grandioso ideale di questi tribolati anni.</div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="kj6j-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$kj6j" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="kj6j-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$kj6j.0:$kj6j-0-0"><br /></span></div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="b2f3s-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$b2f3s" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<span data-offset-key="b2f3s-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$b2f3s.0:$b2f3s-0-0">Buon 13 luglio.</span></div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="b2f3s-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$b2f3s" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/dNakOvFhz7g/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/dNakOvFhz7g?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div class="_209g _2vxa" data-block="true" data-offset-key="b2f3s-0-0" data-reactid=".6j.1.0.1.0.0.$editor0.0.0.$b2f3s" style="background-color: white; color: #373e4d; direction: ltr; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; position: relative; white-space: pre-wrap;">
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09377974243028080077noreply@blogger.com